Perché non ci sono altre foto dei Bigfoot / Sasquatch?

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Note del traduttore:

 


Gli scettici puntano il dito sulla scarsità di prove fotografiche. Benché nessuno tra gli scettici sia stato mai capace di confutare tassativamente le migliori riprese disponibili, ci si chiede perché, tanto per cominciare, non ci sia molta più documentazione fotografica dei Sasquatch.

Difatti, un rapido ragionamento sembrerebbe suggerire che, qualora ce ne fossero veramente nelle nostre foreste, ci sarebbero chilometri di pellicola, specialmente se si considera quante riprese ci siano di tutte le altre specie di grandi animali terrestri del nostro paese.

La questione può essere spiegata adeguatamente solo verificando sul terreno questa vecchia "leggenda", e discutendo il concetto di "buon senso" che a questo riguardo prevale nelle nostre comunità.

Assieme alle riprese di Patterson c’è una manciata di brevi e sfuocati spezzoni di pellicola che potrebbero riprodurre veri sasquatch. Né il film di Patterson, né alcuno di questi spezzoni minori possiede la qualità che il pubblico si è abituato ad attendere dalle riprese commerciali di animali selvatici.

Negli ultimi pochi decenni, i documentari naturalistici televisivi hanno alterato in modo significativo la percezione comune di fotografia della fauna selvatica. Al presente, molte persone partono dal presupposto che qualsiasi animale terrestre possa essere localizzato, seguito, e filmato nel suo habitat, senza particolari difficoltà, da cameraman professionisti. Pensando questo, per il pubblico è difficile accettare che una grande specie animale del Nord America possa avere costantemente eluso i professionisti della fotografia naturalistica. Questa idea è all’apparenza abbastanza logica, ma la maggior parte delle persone è semplicemente disinformata riguardo ai fattori in gioco.

Come nel caso dell’ipotesi di un cacciatore a caso che uccida un sasquatch, ci sono molti fattori unici ed insoliti da considerare nel valutare le probabilità di ottenere foto o filmati di sasquatch da parte di un fotografo occasionale. Uso il termine "fotografo occasionale" per descrivere qualcuno che non stia specificamente ricercando un sasquatch, ma che possa trovarsi nella posizione di fotografarne o riprenderne uno con la videocamera, perché ha con se il necessario.

Le probabilità di un fotografo occasionale debbono essere analizzate in modo differente rispetto a quelle di chi sta espressamente ricercando un sasquatch. Per prima cosa discuterò il caso dl fotografo occasionale, poi il caso del "fotografo di sasquatch".

La stragrande maggioranza di persone che portano con sé nella foresta macchine fotografiche e videocamere sono turisti e gente in vacanza. Solitamente, non sono fotografi specializzati. Turisti e vacanzieri si trovano solitamente in posti frequentati da numerosi altri turisti e vacanzieri. Questa categoria di fotografi ben raramente si allontana dalla folla. Si possono trovare in massa lungo le strade ed i sentieri segnalati in posti come Yosemite, Yellowstone ed il Grand Canyon.

Il turista naturalista con spirito di avventura può all’occasione buttarsi uno zaino sulle spalle e unirsi ad un piccolo gruppo diretto ad una località meno affollata. Queste gite, comunque, si svolgono lungo sentieri segnalati o lungo fiumi che ricevono un flusso di persone relativamente continuo.

Preoccupazioni sulla propria incolumità trattengono presso i sentieri segnalati e mantenuti la maggior parte degli escursionisti. Solo escursionisti più esperti si avventurano lungo sentieri raramente utilizzati, e persino i più esperti si mantengono su qualche tipo di sentiero quando si avventurano nel fitto della foresta.

Gli elusivi animali della foresta, invece, non seguono i sentieri segnalati. Un grande animale della foresta non necessita di una intelligenza superiore per conoscere le piste seguite da altri animali, ed in particolare dall’uomo. Se un orso o un puma viaggia lungo una pista frequentata da esseri umani, normalmente lo farà di notte, quando è meno probabile avere un incontro di sorpresa.

Nei rari casi in cui un incontro di sorpresa avviene lungo un sentiero, in pochi secondi l’animale si infilerà nella foresta, di solito ben prima che l’escursionista abbia potuto porre la macchina fotografica in condizione di fare anche un solo scatto.

La maggior parte dei turisti, compresi gli escursionisti, portano le macchine fotografiche soprattutto al fine di fotografare sé stessi, i loro compagni di viaggio ed i paesaggi. Se le portano dietro per conservare un ricordo della loro vacanza, non per fotografare un animale in rapido movimento. Per questo motivo, di solito non hanno la macchina fotografica o la videocamera in mano finché non sono in un posto nel quale sanno di stare per fotografare.

Queste persone quasi sempre trasportano le attrezzature video o fotografiche al sicuro dentro ai loro zaini. Di solito, il turista medio necessita di più di un minuto per sfilarsi lo zaino, estrarre la macchina fotografica dallo zaino, liberarla del coprilente, inquadrare il soggetto nel mirino e scattare una foto.

Lo stesso desiderio di fotografare un animale selvatico di grandi dimensioni ed aspetto temibile dipende dal livello di comfort del turista. Fotografare un gruppo di grandi orsi polari affamati non pone alcun rischio quando il turista è seduto al sicuro in un grande autobus riscaldato progettato specificamente per osservare grandi orsi polari affamati. Allo stesso modo, fotografare "orsi da parco" che mangiano in una discarica di rifiuti a Yellowstone non è una situazione poco confortevole perché c’è un mucchio di altra gente lì attorno a fare fotografie.

La situazione è totalmente differente quando un escursionista, mentre sta attraversando a piedi una foresta, osserva un grande animale apparentemente pericoloso. Un incontro con un orso o un puma nella foresta può essere una esperienza molto paurosa anche se l’animale si gira e fugge. Quando capita un incontro a sorpresa, normalmente chi vede l’animale è molto preoccupato per la propria incolumità, e non pensa a fare foto in quel momento, neppure se ha una macchina fotografica in mano. Questo fenomeno è talora denominato "L’effetto – sparatoria dall'auto" ("Drive-by Shooting Effect")

A Los Angeles negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta queste sparatorie avvenivano ogni notte. Centinaia di persone sono rimaste uccise ogni anno in questi scontri, e collettivamente ci sono state migliaia di testimoni. Tuttavia, esiste solamente un unico spezzone di ripresa video di una vera sparatoria dall'auto. Questo è un fatto sorprendente che mette a dura prova la logica superficiale, considerando che Los Angeles è una delle capitali mondiali dei media, dove un enorme numero di persone ha una macchina fotografica o una videocamera e cerca di ricavarne di che vivere.

In realtà, quell’unica ripresa è stata effetto di un colpo di fortuna. Venne effettuata da una squadra di teleoperatori freelance che per caso stava provando le attrezzature in un quartiere poco illuminato della periferia, quando l’incidente si è svolto rapidamente di fronte ai loro occhi. L’operatore ha dovuto semplicemente girare la telecamera sul treppiede e poi buttarsi a terra.

Quando la gente assiste ad una sparatoria, il pensiero di videoregistrare l’evento non gli passa per la testa nel corso dell’osservazione, o immediatamente dopo. Una fugace apparizione di sorpresa di un sasquatch scatena un grado paragonabile di improvvisa, intensa paura, assieme a un grande stupore. L’effetto combinato tende ad eliminare qualsiasi pensiero di una opportunità per fotografare, fino a che lo spettatore non si sente completamente al sicuro … e ciò significa che non sta vedendo più l’animale, o che si trova a distanza dal punto in cui lo ha visto. A questo punto, ovviamente, l’opportunità di fotografare è perduta da tempo.

Per essere un facile bersaglio per i fotografi, un sasquatch dovrebbe essere ripetutamente in giro su terreni aperti, di giorno, ed in un luogo prevedibile frequentato da esseri umani. I resoconti indicano che i sasquatch preferiscono rimanere nella foresta più densa, avventurandosi al di fuori di essa solo dopo il calare delle tenebre, e che sembrano sentirsi molto vulnerabili se osservati da esseri umani. Le probabilità che un fotografo occasionale fotografi un sasquatch sono di conseguenza scarse, perché tali opportunità sono eccessivamente rare, in particolare di giorno.

Le probabilità di un "fotografo di sasquatch" debbono essere analizzate in modo differente. Un fotografo di sasquatch è più preparato a gestire la sorpresa di un incontro perché si può supporre che abbia vissuto mentalmente la situazione più e più volte. Sa che il sasquatch può saltare fuori rapidamente, e così la sua attrezzatura di ripresa è più a portata di mano. Può anche avere accessori per la visione notturna collegati ad essa. Nonostante questi vantaggi, un fotografo di sasquatch deve sormontare varie pesanti difficoltà.

Prima di descriverle, è importante notare che non ci sono molti fotografi di sasquatch che svolgono regolarmente attività sul campo. Gli scettici partono dal presupposto che ci debbano essere centinaia, o almeno dozzine, di persone costantemente sul terreno per cercare di fotografare un sasquatch. In realtà, in Nord America, il numero di persone che tutti gli weekend vanno sul terreno per rintracciare i sasquatch dovrebbe essere, al presente, minore di cinque. In America del Nord, il numero di persone assunte a tempo pieno per cercare di ottenere riprese del sasquatch è zero (0). Solo qualche decina di ricercatori va sul campo, all’incirca una volta al mese.

E’ raro che un fotografo di sasquatch rimanga sul campo per più di pochi giorni alla volta. Tutti coloro che sono nel settore della ricerca dei sasquatch sul terreno hanno un altro lavoro. Non esistono posizioni retribuite nel settore della ricerca di sasquatch sul campo.

Per quanto possa sembrare sorprendente, nessuna compagnia di produzione di documentari naturalistici, o rivista sugli animali selvatici, ha mai messo in campo un fotografo professionale per più di pochi giorni per tentare di procurarsi immagini. Quando le compagnie di produzione hanno prodotto programmi che trattavano i sasquatch, hanno sempre finito per concentrare la propria attenzione sui ricercatori e sui teorici di sasquatch, piuttosto che tentare di ottenere delle riprese da soli.

Una parte del problema è data dal fatto che le compagnie di produzione non possono permettersi il lusso di una pianificazione a lungo termine con dubbie possibilità di successo. E’ sempre più facile e pianificabile trascorrere qualche giorno o settimana contattando le persone che si definiscono "ricercatori di sasquatch", e intervistarli, e mostrare le solite riprese, e fare le domande che il cliché richiede.

Per necessità, i produttori televisivi non sono gestori di progetti a lungo termine. Le spese che la produzione televisiva comporta richiedono tempificazioni strettissime ed affidabili completamenti dei progetti. I sasquatch, bene o male che sia, non si prestano a questo tipo di pianificazione mediatica a breve termine.

Una strategia pratica a lungo termine per un fotografo di sasquatch potrebbe essere il dare seguito alle segnalazioni più recenti, localizzando con precisione aree promettenti da pattugliare a cavallo almeno qualche volta ogni anno, ogni volta per vari giorni. I fotografi di sasquatch non hanno quasi mai il tempo o le risorse necessarie a condurre questo tipo di estese e ripetute esplorazioni a cavallo. In realtà, l’ultimo paio di persone a farlo per alcuni anni di seguito sono stati Patterson e Gimlin. Essi hanno affrontato la cosa in questi termini perché erano lavoratori stagionali, perché erano esperti di caccia in ambienti forestali, e perché disponevano di cavalli. Patterson e Gimlin avevano anche una dignitosa rete di comunicazione negli stati del nord-ovest della costa pacifica. Erano quindi allineati con le più recenti segnalazioni e rinvenimenti di impronte in California del Nord, in Oregon e nello Stato di Washington.

Nel 1967 si iniziò a trovare un mucchio di impronte nell’area di Bluff Creek nella California del Nord, mano a mano che nuove strade venivano aperte per le attività connesse all’industria del legname. Si trovavano impronte lungo le nuove strade, e successivamente nel letto del torrente. Patterson e Gimlin ebbero sentore dei ritrovamenti, e partirono a cavallo per vari giorni lungo il torrente: a cavallo, potevano viaggiare su lunghe distanze ogni giorno, e pattugliare aree raramente viste dall’uomo.

Il letto del torrente era più aperto nel 1967 di quanto non lo sia ora. Quello stesso anno una serie di temporali aveva provocato importanti inondazioni nella California Settentrionale. Di conseguenza, il letto del Bluff Creek aveva in molti punti solo poco di più che detriti di piena, barre di sabbia e spianate di fango. Per vari mesi dopo l’inondazione, gli animali dovettero avventurarsi allo scoperto e camminare sulla sabbia ed il fango per arrivare all’acqua. Questo fattore avrebbe contribuito pesantemente al ritrovamento di così tante tracce quell’anno, ed è stato ovviamente un fattore importante che ha consentito a Patterson di filmare il sasquatch mentre si ritirava dal bordo dell’acqua fino alla linea degli alberi. Oggi quel luogo è molto differente da come appariva nel 1967. Gli alberi ed i cespugli hanno riconquistato il torrente. Se la cavalcata di Patterson e Gimlin avesse luogo oggi, essi non sarebbero in grado di scorgere la figura dal punto in cui la notarono inizialmente, né avrebbero una visione senza impedimenti della stessa mentre tornava tra gli alberi alti camminando.

Le difficoltà che un fotografo di sasquatch affronta derivano soprattutto dalle abitudini elusive dei sasquatch. Quasi tutti gli altri tipi di animali terrestri (animali di terra) sono più facili da localizzare e fotografare non solo perché ce ne sono di più, ma perché sono in luoghi più prevedibili. I sasquatch sono nomadi, in qualche misura notturni, ed estremamente attenti agli uomini. Le loro esigenze alimentari e la loro struttura sociale possono costringerli a migrare da un posto all’altro frequentemente e con imprevedibili modalità.

Gli altri grandi abitatori della foresta come lupi, puma ed orsi hanno territori molto più prevedibili. All’interno di tali territori essi possono essere adescati, colpiti con dardi soporiferi, trasportati ad un’area circoscritta di produzione, poi fotografati continuamente all’interno di un perimetro recintato costruito nel loro habitat naturale. Questa tecnica rende più facile al cameraman localizzare il soggetto un giorno dopo l’altro per filmarlo, e crea l’impressione che il cameraman si sia abilmente avvicinato all’animale selvatico e che lo abbia potuto costantemente seguire attraverso un habitat non delimitato mentre caccia, si nutre e si riproduce. Molta parte della videografia naturalistica è "inscenata" in questo modo.

Le abitudini notturne dei sasquatch creano un impedimento sostanziale per il fotografo. Il problema dell’illuminazione rende lo sforzo molto più dispendioso, perché richiede costosi equipaggiamenti per la visione notturna e/o la predisposizione per l’illuminazione all’infrarosso. Illuminare un sasquatch con una viva sorgente luminosa non produce lo stesso effetto ipnotizzante che si verifica con un cervo. I pochi ricercatori di sasquatch che hanno dichiarato di avere brevemente illuminato un sasquatch dicono che la cosa è durata solo alcuni secondi, e che non gli è stata data una seconda opportunità.

Apparentemente, i sasquatch non amano che gli sia diretta una luce negli occhi: non attaccheranno la persona che li illumina, ma si ritireranno rapidamente nel bosco e lasceranno le immediate vicinanze.

Per molti anni uno dei maggiori problemi per i fotografi di sasquatch è stato trovare dove gli avvistamenti di sasquatch avessero avuto luogo. Anche adesso i fotografi di sasquatch dipendono abbastanza pesantemente dalle indicazioni più recenti fornite da testimoni oculari, perché le informazioni degli anni precedenti possono essere irrilevanti, a meno che non servano a definire uno schema abituale di comportamento. Negli ultimi vent’anni, il maggiore problema nella raccolta di dati dai testimoni oculari è stato che la maggior parte di essi aveva paura di segnalare gli incontri con un sasquatch, o non sapeva a chi segnalarli. Gli outlandish giornali sensazionalistici con assurdi racconti sui sasquatch hanno avuto un devastante effetto di silenziatore per i testimoni oculari. Questi tabloids hanno preso il termine "bigfoot" e lo hanno trasformato in un mostro dei fumetti, invece che nel nome comune di un gruppo di animali. Queste pubblicazioni diffusissime hanno reso i testimoni vulnerabili al ridicolo e alla presa in giro, dal momento che le loro osservazioni venivano messe sullo stesso piano degli avvistamenti di Elvis Presley.

I centralinisti di polizia e dei servizi di Ranger dei parchi di solito non registrano neppure questo tipo di segnalazioni e spesso hanno insultato i testimoni oculari che chiamano. I ricercatori di sasquatch volevano queste segnalazioni ma i testimoni di solito non sapevano chi fossero i ricercatori, o come raggiungerli.

I ricercatori di sasquatch hanno avuto miglior fortuna nel localizzare testimoni in aree come gli stati pacifici nord-occidentali, dove le persone parlano più apertamente dei loro avvistamenti di sasquatch. Nel nord-ovest, in generale, la gente è più aperta all’idea dei sasquatch, così nelle piccole comunità la maggior parte delle persone viene a sapere di avvistamenti o di scoperte di impronte da parte dei residenti locali. Queste segnalazioni alla fine dovrebbero giungere a coloro che vogliono documentarle.

Negli ultimi anni Novanta Internet ha grandemente agevolato le comunicazioni tra i testimoni oculari e coloro che sono seriamente interessati alle loro segnalazioni. Via internet, i primi possono trovare e contattare i ricercatori di sasquatch più facilmente. Segnalazioni più recenti trovano la strada verso ricercatori ed investigatori del fenomeno, il che rende più facile individuare sulla carta geografica le località interessate.

Questo nuovo canale di comunicazione ha sorpreso molti dei veterani tra i ricercatori ed investigatori per la quantità e la qualità dei resoconti da regioni forestate alle quali in precedenza non si pensava come a "terre di bigfoot". Molti degli stati orientali e la regione degli Appalachi hanno apparentemente altrettanti testimoni oculari credibili e recenti quanto le regioni pacifiche del Nord-ovest.

Internet non è la sola nuova tecnologia che faciliterà in futuro la ricerca dei sasquatch. Diversi tipi di sistemi video compatti diventano più economici di anno in anno. Alcuni di tali sistemi consentono la sorveglianza impresidiata di un’area bersaglio. I sistemi impresidiati potrebbero rivelarsi dispositivi chiave per ottenere una buona quantità di riprese alla luce del giorno e a corta distanza.

Riassumendo, ci sono alcune ragioni per le quali esiste una quantità così piccola di documentazione fotografica sui sasquatch:

  1. non ci sono molte persone sul terreno a cercare di fotografarli
  2. nessuna industria professionale per la produzione di documentari vuole dedicarsi ad uno sforzo sistematico ed a lungo termine come fecero Patterson e Gimlin
  3. fino a questi ultimi tempi, alcune tecnologie cruciali non sono state disponibili o economicamente accessibili

Con più resoconti disponibili al pubblico in modo tempestivo via Internet, e con sistemi di ripresa non presidiati ad un costo minore, nuove persone tenteranno nuove tecniche fotografiche in nuove aree. Tutto ciò potrebbe presto portare ad immagini senza precedenti che potrebbero avere un impatto enorme non solo sulla ricerca dei sasquatch, ma anche sulla storia naturale e sulla scienza in generale.


FINE