Perché non ci sono altre foto dei Bigfoot / Sasquatch?
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Original Text available at http://www.bfro.net/REF/THEORIES/MJM/nophotos
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Testo originale disponibile al sito http://www.bfro.net/REF/THEORIES/MJM/nophotos
Note del traduttore:
Gli scettici puntano il dito sulla scarsità
di prove fotografiche. Benché nessuno tra gli scettici sia stato mai capace di
confutare tassativamente le migliori riprese disponibili, ci si chiede perché,
tanto per cominciare, non ci sia molta più documentazione fotografica dei
Sasquatch.
Difatti, un rapido ragionamento sembrerebbe
suggerire che, qualora ce ne fossero veramente nelle nostre foreste, ci
sarebbero chilometri di pellicola, specialmente se si considera quante riprese
ci siano di tutte le altre specie di grandi animali terrestri del nostro paese.
La questione può essere spiegata
adeguatamente solo verificando sul terreno questa vecchia "leggenda",
e discutendo il concetto di "buon senso" che a questo riguardo
prevale nelle nostre comunità.
Assieme alle riprese di Patterson c’è una
manciata di brevi e sfuocati spezzoni di pellicola che potrebbero
riprodurre veri sasquatch. Né il film di Patterson, né alcuno di questi
spezzoni minori possiede la qualità che il pubblico si è abituato ad attendere
dalle riprese commerciali di animali selvatici.
Negli ultimi pochi decenni, i documentari
naturalistici televisivi hanno alterato in modo significativo la percezione
comune di fotografia della fauna selvatica. Al presente, molte persone partono
dal presupposto che qualsiasi animale terrestre possa essere localizzato,
seguito, e filmato nel suo habitat, senza particolari difficoltà, da cameraman
professionisti. Pensando questo, per il pubblico è difficile accettare che una
grande specie animale del Nord America possa avere costantemente eluso i
professionisti della fotografia naturalistica. Questa idea è all’apparenza
abbastanza logica, ma la maggior parte delle persone è semplicemente
disinformata riguardo ai fattori in gioco.
Come nel caso dell’ipotesi di un cacciatore
a caso che uccida un sasquatch, ci sono molti fattori unici ed insoliti da
considerare nel valutare le probabilità di ottenere foto o filmati di sasquatch
da parte di un fotografo occasionale. Uso il termine "fotografo
occasionale" per descrivere qualcuno che non stia specificamente
ricercando un sasquatch, ma che possa trovarsi nella posizione di fotografarne
o riprenderne uno con la videocamera, perché ha con se il necessario.
Le probabilità di un fotografo occasionale
debbono essere analizzate in modo differente rispetto a quelle di chi sta
espressamente ricercando un sasquatch. Per prima cosa discuterò il caso dl
fotografo occasionale, poi il caso del "fotografo di sasquatch".
La stragrande maggioranza di persone che
portano con sé nella foresta macchine fotografiche e videocamere sono turisti e
gente in vacanza. Solitamente, non sono fotografi specializzati. Turisti e
vacanzieri si trovano solitamente in posti frequentati da numerosi altri turisti
e vacanzieri. Questa categoria di fotografi ben raramente si allontana dalla
folla. Si possono trovare in massa lungo le strade ed i sentieri segnalati in
posti come Yosemite, Yellowstone ed il Grand Canyon.
Il turista naturalista con spirito di
avventura può all’occasione buttarsi uno zaino sulle spalle e unirsi ad un
piccolo gruppo diretto ad una località meno affollata. Queste gite, comunque,
si svolgono lungo sentieri segnalati o lungo fiumi che ricevono un flusso di
persone relativamente continuo.
Preoccupazioni sulla propria incolumità
trattengono presso i sentieri segnalati e mantenuti la maggior parte degli
escursionisti. Solo escursionisti più esperti si avventurano lungo sentieri
raramente utilizzati, e persino i più esperti si mantengono su qualche tipo di
sentiero quando si avventurano nel fitto della foresta.
Gli elusivi animali della foresta, invece,
non seguono i sentieri segnalati. Un grande animale della foresta non necessita
di una intelligenza superiore per conoscere le piste seguite da altri animali,
ed in particolare dall’uomo. Se un orso o un puma viaggia lungo una pista
frequentata da esseri umani, normalmente lo farà di notte, quando è meno
probabile avere un incontro di sorpresa.
Nei rari casi in cui un incontro di
sorpresa avviene lungo un sentiero, in pochi secondi l’animale si infilerà
nella foresta, di solito ben prima che l’escursionista abbia potuto porre la
macchina fotografica in condizione di fare anche un solo scatto.
La maggior parte dei turisti, compresi gli
escursionisti, portano le macchine fotografiche soprattutto al fine di
fotografare sé stessi, i loro compagni di viaggio ed i paesaggi. Se le portano
dietro per conservare un ricordo della loro vacanza, non per fotografare un
animale in rapido movimento. Per questo motivo, di solito non hanno la macchina
fotografica o la videocamera in mano finché non sono in un posto nel quale
sanno di stare per fotografare.
Queste persone quasi sempre trasportano le
attrezzature video o fotografiche al sicuro dentro ai loro zaini. Di solito, il
turista medio necessita di più di un minuto per sfilarsi lo zaino, estrarre la
macchina fotografica dallo zaino, liberarla del coprilente, inquadrare il
soggetto nel mirino e scattare una foto.
Lo stesso desiderio di fotografare un
animale selvatico di grandi dimensioni ed aspetto temibile dipende dal livello
di comfort del turista. Fotografare un gruppo di grandi orsi polari affamati non
pone alcun rischio quando il turista è seduto al sicuro in un grande autobus
riscaldato progettato specificamente per osservare grandi orsi polari affamati.
Allo stesso modo, fotografare "orsi da parco" che mangiano in una
discarica di rifiuti a Yellowstone non è una situazione poco confortevole
perché c’è un mucchio di altra gente lì attorno a fare fotografie.
La situazione è totalmente differente
quando un escursionista, mentre sta attraversando a piedi una foresta, osserva
un grande animale apparentemente pericoloso. Un incontro con un orso o un puma
nella foresta può essere una esperienza molto paurosa anche se l’animale si
gira e fugge. Quando capita un incontro a sorpresa, normalmente chi vede
l’animale è molto preoccupato per la propria incolumità, e non pensa a fare
foto in quel momento, neppure se ha una macchina fotografica in mano. Questo
fenomeno è talora denominato "L’effetto – sparatoria dall'auto"
("Drive-by Shooting Effect")
A Los Angeles negli anni Ottanta e nei
primi anni Novanta queste sparatorie avvenivano ogni notte. Centinaia di
persone sono rimaste uccise ogni anno in questi scontri, e collettivamente ci
sono state migliaia di testimoni. Tuttavia, esiste solamente un unico spezzone
di ripresa video di una vera sparatoria dall'auto. Questo è un fatto
sorprendente che mette a dura prova la logica superficiale, considerando che
Los Angeles è una delle capitali mondiali dei media, dove un enorme numero di
persone ha una macchina fotografica o una videocamera e cerca di ricavarne di
che vivere.
In realtà, quell’unica ripresa è stata
effetto di un colpo di fortuna. Venne effettuata da una squadra di
teleoperatori freelance che per caso stava provando le attrezzature in un
quartiere poco illuminato della periferia, quando l’incidente si è svolto
rapidamente di fronte ai loro occhi. L’operatore ha dovuto semplicemente girare
la telecamera sul treppiede e poi buttarsi a terra.
Quando la gente assiste ad una sparatoria,
il pensiero di videoregistrare l’evento non gli passa per la testa nel corso dell’osservazione,
o immediatamente dopo. Una fugace apparizione di sorpresa di un sasquatch
scatena un grado paragonabile di improvvisa, intensa paura, assieme a un grande
stupore. L’effetto combinato tende ad eliminare qualsiasi pensiero di una
opportunità per fotografare, fino a che lo spettatore non si sente
completamente al sicuro … e ciò significa che non sta vedendo più l’animale, o
che si trova a distanza dal punto in cui lo ha visto. A questo punto,
ovviamente, l’opportunità di fotografare è perduta da tempo.
Per essere un facile bersaglio per i
fotografi, un sasquatch dovrebbe essere ripetutamente in giro su terreni
aperti, di giorno, ed in un luogo prevedibile frequentato da esseri umani. I
resoconti indicano che i sasquatch preferiscono rimanere nella foresta più
densa, avventurandosi al di fuori di essa solo dopo il calare delle tenebre, e
che sembrano sentirsi molto vulnerabili se osservati da esseri umani. Le
probabilità che un fotografo occasionale fotografi un sasquatch sono di
conseguenza scarse, perché tali opportunità sono eccessivamente rare, in
particolare di giorno.
Le probabilità di un "fotografo di
sasquatch" debbono essere analizzate in modo differente. Un fotografo di
sasquatch è più preparato a gestire la sorpresa di un incontro perché si può
supporre che abbia vissuto mentalmente la situazione più e più volte. Sa che il
sasquatch può saltare fuori rapidamente, e così la sua attrezzatura di ripresa
è più a portata di mano. Può anche avere accessori per la visione notturna
collegati ad essa. Nonostante questi vantaggi, un fotografo di sasquatch deve
sormontare varie pesanti difficoltà.
Prima di descriverle, è importante notare
che non ci sono molti fotografi di sasquatch che svolgono regolarmente attività
sul campo. Gli scettici partono dal presupposto che ci debbano essere
centinaia, o almeno dozzine, di persone costantemente sul terreno per cercare
di fotografare un sasquatch. In realtà, in Nord America, il numero di persone
che tutti gli weekend vanno sul terreno per rintracciare i sasquatch dovrebbe
essere, al presente, minore di cinque. In America del Nord, il numero di
persone assunte a tempo pieno per cercare di ottenere riprese del sasquatch è
zero (0). Solo qualche decina di ricercatori va sul campo, all’incirca una
volta al mese.
E’ raro che un fotografo di sasquatch
rimanga sul campo per più di pochi giorni alla volta. Tutti coloro che sono nel
settore della ricerca dei sasquatch sul terreno hanno un altro lavoro. Non
esistono posizioni retribuite nel settore della ricerca di sasquatch sul campo.
Per quanto possa sembrare sorprendente,
nessuna compagnia di produzione di documentari naturalistici, o rivista sugli
animali selvatici, ha mai messo in campo un fotografo professionale per più di
pochi giorni per tentare di procurarsi immagini. Quando le compagnie di
produzione hanno prodotto programmi che trattavano i sasquatch, hanno sempre
finito per concentrare la propria attenzione sui ricercatori e sui teorici di
sasquatch, piuttosto che tentare di ottenere delle riprese da soli.
Una parte del problema è data dal fatto che
le compagnie di produzione non possono permettersi il lusso di una
pianificazione a lungo termine con dubbie possibilità di successo. E’ sempre
più facile e pianificabile trascorrere qualche giorno o settimana contattando
le persone che si definiscono "ricercatori di sasquatch", e
intervistarli, e mostrare le solite riprese, e fare le domande che il cliché
richiede.
Per necessità, i produttori televisivi non
sono gestori di progetti a lungo termine. Le spese che la produzione televisiva
comporta richiedono tempificazioni strettissime ed affidabili completamenti dei
progetti. I sasquatch, bene o male che sia, non si prestano a questo tipo di
pianificazione mediatica a breve termine.
Una strategia pratica a lungo termine per
un fotografo di sasquatch potrebbe essere il dare seguito alle segnalazioni più
recenti, localizzando con precisione aree promettenti da pattugliare a cavallo
almeno qualche volta ogni anno, ogni volta per vari giorni. I fotografi di
sasquatch non hanno quasi mai il tempo o le risorse necessarie a condurre
questo tipo di estese e ripetute esplorazioni a cavallo. In realtà, l’ultimo
paio di persone a farlo per alcuni anni di seguito sono stati Patterson e
Gimlin. Essi hanno affrontato la cosa in questi termini perché erano lavoratori
stagionali, perché erano esperti di caccia in ambienti forestali, e perché
disponevano di cavalli. Patterson e Gimlin avevano anche una dignitosa rete di
comunicazione negli stati del nord-ovest della costa pacifica. Erano quindi
allineati con le più recenti segnalazioni e rinvenimenti di impronte in
California del Nord, in Oregon e nello Stato di Washington.
Nel 1967 si iniziò a trovare un mucchio di
impronte nell’area di Bluff Creek nella California del Nord, mano a mano che
nuove strade venivano aperte per le attività connesse all’industria del
legname. Si trovavano impronte lungo le nuove strade, e successivamente nel
letto del torrente. Patterson e Gimlin ebbero sentore dei ritrovamenti, e
partirono a cavallo per vari giorni lungo il torrente: a cavallo, potevano
viaggiare su lunghe distanze ogni giorno, e pattugliare aree raramente viste
dall’uomo.
Il letto del torrente era più aperto nel
1967 di quanto non lo sia ora. Quello stesso anno una serie di temporali aveva
provocato importanti inondazioni nella California Settentrionale. Di
conseguenza, il letto del Bluff Creek aveva in molti punti solo poco di più che
detriti di piena, barre di sabbia e spianate di fango. Per vari mesi dopo
l’inondazione, gli animali dovettero avventurarsi allo scoperto e camminare
sulla sabbia ed il fango per arrivare all’acqua. Questo fattore avrebbe
contribuito pesantemente al ritrovamento di così tante tracce quell’anno, ed è
stato ovviamente un fattore importante che ha consentito a Patterson di filmare
il sasquatch mentre si ritirava dal bordo dell’acqua fino alla linea degli
alberi. Oggi quel luogo è molto differente da come appariva nel 1967. Gli
alberi ed i cespugli hanno riconquistato il torrente. Se la cavalcata di
Patterson e Gimlin avesse luogo oggi, essi non sarebbero in grado di scorgere
la figura dal punto in cui la notarono inizialmente, né avrebbero una visione
senza impedimenti della stessa mentre tornava tra gli alberi alti camminando.
Le difficoltà che un fotografo di sasquatch
affronta derivano soprattutto dalle abitudini elusive dei sasquatch. Quasi
tutti gli altri tipi di animali terrestri (animali di terra) sono più facili da
localizzare e fotografare non solo perché ce ne sono di più, ma perché sono in
luoghi più prevedibili. I sasquatch sono nomadi, in qualche misura notturni, ed
estremamente attenti agli uomini. Le loro esigenze alimentari e la loro
struttura sociale possono costringerli a migrare da un posto all’altro
frequentemente e con imprevedibili modalità.
Gli altri grandi abitatori della foresta
come lupi, puma ed orsi hanno territori molto più prevedibili. All’interno di
tali territori essi possono essere adescati, colpiti con dardi soporiferi,
trasportati ad un’area circoscritta di produzione, poi fotografati
continuamente all’interno di un perimetro recintato costruito nel loro habitat
naturale. Questa tecnica rende più facile al cameraman localizzare il soggetto
un giorno dopo l’altro per filmarlo, e crea l’impressione che il cameraman si
sia abilmente avvicinato all’animale selvatico e che lo abbia potuto
costantemente seguire attraverso un habitat non delimitato mentre caccia, si
nutre e si riproduce. Molta parte della videografia naturalistica è
"inscenata" in questo modo.
Le abitudini notturne dei sasquatch creano
un impedimento sostanziale per il fotografo. Il problema dell’illuminazione
rende lo sforzo molto più dispendioso, perché richiede costosi equipaggiamenti
per la visione notturna e/o la predisposizione per l’illuminazione
all’infrarosso. Illuminare un sasquatch con una viva sorgente luminosa non
produce lo stesso effetto ipnotizzante che si verifica con un cervo. I pochi
ricercatori di sasquatch che hanno dichiarato di avere brevemente illuminato un
sasquatch dicono che la cosa è durata solo alcuni secondi, e che non gli è
stata data una seconda opportunità.
Apparentemente, i sasquatch non amano che
gli sia diretta una luce negli occhi: non attaccheranno la persona che li
illumina, ma si ritireranno rapidamente nel bosco e lasceranno le immediate
vicinanze.
Per molti anni uno dei maggiori problemi
per i fotografi di sasquatch è stato trovare dove gli avvistamenti di sasquatch
avessero avuto luogo. Anche adesso i fotografi di sasquatch dipendono
abbastanza pesantemente dalle indicazioni più recenti fornite da testimoni
oculari, perché le informazioni degli anni precedenti possono essere
irrilevanti, a meno che non servano a definire uno schema abituale di
comportamento. Negli ultimi vent’anni, il maggiore problema nella raccolta di
dati dai testimoni oculari è stato che la maggior parte di essi aveva paura di
segnalare gli incontri con un sasquatch, o non sapeva a chi segnalarli. Gli
outlandish giornali sensazionalistici con assurdi racconti sui sasquatch hanno
avuto un devastante effetto di silenziatore per i testimoni oculari. Questi
tabloids hanno preso il termine "bigfoot" e lo hanno trasformato in
un mostro dei fumetti, invece che nel nome comune di un gruppo di animali.
Queste pubblicazioni diffusissime hanno reso i testimoni vulnerabili al ridicolo
e alla presa in giro, dal momento che le loro osservazioni venivano messe sullo
stesso piano degli avvistamenti di Elvis Presley.
I centralinisti di polizia e dei servizi di
Ranger dei parchi di solito non registrano neppure questo tipo di segnalazioni
e spesso hanno insultato i testimoni oculari che chiamano. I ricercatori di
sasquatch volevano queste segnalazioni ma i testimoni di solito non sapevano
chi fossero i ricercatori, o come raggiungerli.
I ricercatori di sasquatch hanno avuto
miglior fortuna nel localizzare testimoni in aree come gli stati pacifici
nord-occidentali, dove le persone parlano più apertamente dei loro avvistamenti
di sasquatch. Nel nord-ovest, in generale, la gente è più aperta all’idea dei
sasquatch, così nelle piccole comunità la maggior parte delle persone viene a
sapere di avvistamenti o di scoperte di impronte da parte dei residenti locali.
Queste segnalazioni alla fine dovrebbero giungere a coloro che vogliono
documentarle.
Negli ultimi anni Novanta Internet ha
grandemente agevolato le comunicazioni tra i testimoni oculari e coloro che
sono seriamente interessati alle loro segnalazioni. Via internet, i primi
possono trovare e contattare i ricercatori di sasquatch più facilmente.
Segnalazioni più recenti trovano la strada verso ricercatori ed investigatori
del fenomeno, il che rende più facile individuare sulla carta geografica le
località interessate.
Questo nuovo canale di comunicazione ha
sorpreso molti dei veterani tra i ricercatori ed investigatori per la quantità
e la qualità dei resoconti da regioni forestate alle quali in precedenza non si
pensava come a "terre di bigfoot". Molti degli stati orientali e la
regione degli Appalachi hanno apparentemente altrettanti testimoni oculari
credibili e recenti quanto le regioni pacifiche del Nord-ovest.
Internet non è la sola nuova tecnologia che
faciliterà in futuro la ricerca dei sasquatch. Diversi tipi di sistemi video
compatti diventano più economici di anno in anno. Alcuni di tali sistemi
consentono la sorveglianza impresidiata di un’area bersaglio. I sistemi
impresidiati potrebbero rivelarsi dispositivi chiave per ottenere una buona
quantità di riprese alla luce del giorno e a corta distanza.
Riassumendo, ci sono alcune ragioni per le
quali esiste una quantità così piccola di documentazione fotografica sui
sasquatch:
Con più resoconti disponibili al pubblico
in modo tempestivo via Internet, e con sistemi di ripresa non presidiati ad un
costo minore, nuove persone tenteranno nuove tecniche fotografiche in nuove
aree. Tutto ciò potrebbe presto portare ad immagini senza precedenti che
potrebbero avere un impatto enorme non solo sulla ricerca dei sasquatch, ma
anche sulla storia naturale e sulla scienza in generale.
FINE