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La raccolta di Diapositive di Artropodi di Piero Fariselli e Cesare Brizio: finalitá, struttura e dettagli tecnici (15 Dicembre 2004)

  1. Premessa

  2. Inizio della attivitá di macrofotografia naturalistica

  3. Attrezzatura utilizzata

  4. Principi etici

  5. NESSUNA CATTURA
    NESSUNA LIMITAZIONE DEI MOVIMENTI DEL SOGGETTO
    NESSUN CONTROLLO ESERCITATO SULLE CONDIZIONI AMBIENTALI
    NESSUN SOGGETTO MORTO E' STATO FOTOGRAFATO
    NESSUN RITOCCO O TECNICA DI POSTPRODUZIONE SULLA IMMAGINE

  6. Obbiettivi della raccolta

  7. Lo stato attuale della raccolta

  8. Il software per la gestione della raccolta

  9. Il ciclo di produzione

  10. Fase 1 - Al diafanoscopio (80')
    Fase 2 - Al proiettore (30')
    Fase 3 - Memorizzazione Dati su Computer (35')
    Fase 4 - Predisposizione e stampa etichette (15')
    Fase 5 - Fissaggio etichette e collocazione nel contenitore finale (30')
    Durata complessiva di scatto e classificazione=oltre 20' a diapositiva
    Durata complessiva attivitá accessorie=2,5' a diapositiva

  11. Conclusione: A cosa puó servire, questa raccolta di immagini?
  12. Appendice A: La bibliografia di riferimento
  13. Appendice B: La copertura del territorio del Parco Regionale "Corno alle Scale"


Premessa

Nel descrivere una propria attivitá, svolta secondo l'estro di una passione particolare come la caccia fotografica agli Artropodi, il primo rischio che si corre é quello di "autocelebrarsi" in modo del tutto ingiustificato, il secondo quello di annoiare chi legge. Poco potendo fare per quanto attiene al secondo punto, quanto al primo, chiarisco agli eventuali lettori di questa relazione che il descrivere ed il sottolineare le peculiaritá di questa nostra iniziativa ci serve non per esaltare il nostro eventuale valore di fotografo o naturalista (che é tutto da provare), quanto per portare a conoscenza di eventuali Enti, Ditte, persone interessate la esatta natura del "giacimento culturale" che - a prescindere da ogni valutazione di natura estetica - la raccolta di Piero Fariselli e mia sta incominciando a costituire. Come prima cosa, intendo sottolineare il fatto che prima di me, e poi in parallelo con me, ha lavorato il Dott. Piero Fariselli, mio iniziatore alla fotografia naturalistica, nonché titolare di una raccolta di diapositive strettamente comparabile a quella qui quantificata sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo, le cifre esatte relative alla quale non sono al presente disponibili su supporto informatico, ma lo saranno in un prossimo futuro. Si puó quindi ritenere, con specifico riferimento all' "attrezzatura utilizzata", ai "principi etici" ed alle "finalitá", che quanto qui riportato descriva esattamente la situazione di ambo le raccolte mia e di Fariselli.
Dal punto di vista delle specie rappresentate, esiste una sovrapposizione valutabile ad occhio nell'ordine dell' 80%. Quindi, Fariselli ha fotografato indicativamente un 20% di specie che io non ho, e viceversa. Nonostante le numerose uscite in comune, in linea di massima ognuno fotografa per proprio conto. Quindi, alcune localitá che Fariselli ha frequentato non sono state da me esplorate, e viceversa. In particolare, il grande numero di fotografie da me realizzate nel territorio del Parco Regionale "Corno alle Scale" non ha diretto riscontro nelle foto di Fariselli. La nostra attivitá si é svolta per la gran parte in Provincia di Bologna, con numerose foto dalle Provincie di Ferrara e Modena, ed alcune puntate in Sardegna. La fascia collinare e montana Bolognese é comunque di gran lunga la piú rappresentata.

Inizio della attivitá di macrofotografia naturalistica

Personalmente, venivo coinvolto nella macrofotografia naturalistica da Piero Fariselli alla fine del 1991, quando lui operava giá da alcuni anni. Fino ad allora, come molti autodidatti, avevo fotografato abbastanza di frequente, ma senza un indirizzo particolare fatta salva una certa predilezione per i paesaggi. Forte di alcune rapide esperienze con obiettivi macro-zoom Tamron e Pentax, comprendevo subito come l'unico approccio serio al problema fosse quello di Fariselli, alle cui scelte tecniche mi uniformavo ("a tappe") in tutto e per tutto.

Attrezzatura utilizzata

Nota Bene: da alcuni mesi, avendo diradato l'attività, sono passato a una macchina digitale Konica Minolta Dimage A1, che rende un dignitoso risultato in macro. Ho ceduto l'attrezzatura qui di seguito descritta, con la quale sono state realizzate tutte le diapositive della mia collezione.


All'inizio del 1992, corredavo la macchina fotografica di cui disponevo (una Pentax Super-A) di un obiettivo Tamron 100 mm Macro 1:2, con tubo di prolunga per l' 1:1, e realizzavo un supporto artigianale per posizionare idoneamente due flash Nissin con numero guida 18 rispetto al corpo macchina ed alla testata obiettivo. Ansioso di emulare i risultati dell' amico Piero, mi orientavo poi verso il suo stesso obiettivo, un Kiron 105 f 2,8 Macro 1:1, poi sul suo stesso corpo macchina, un Pentak K1000, infine (dopo una parentesi con utilizzo di un flash anulare), sullo stesso flash di Fariselli, un Metz Mecablitz 30B3 con doppio lampeggiatore montato su anello portaccessori Cokin in testa di obiettivo. In un solo caso anticipavo Piero: l'acquisto di un tubo di prolunga per attacco Pentax K, tale da portare il rapporto di ingrandimento a un 2:1. Venivo seguito a ruota da Fariselli, e l'unico accessorio che distingue le rispettive attrezzature é l'impugnatura "a pistola" Rowi che possiedo da alcuni anni, della quale Piero ha deciso di non dotarsi (per ora ...). Dopo avere usato per alcuni anni esclusivamente pellicola Kodak EPR 64, una vecchia emulsione alla quale sono tuttora affezionatissimo, sono poi passato a Kodachrome 64, rimanendone estasiato, e perdurando fino alla sua scomparsa dal mercato, che di fatto ha coinciso con il diradamento della mia attività (salvo isolate riprese su Ektachrome 64, tanto per cambiare, anche se il processo E6 presso i grandi laboratori non è certo gestito con la cura certosina che caratterizza il processo Kodachrome). Invece, Piero opera con 100 ASA di varia specifica e di piú recente concezione.
Le attrezzature descritte hanno quindi compreso corpi macchina totalmente meccanici, privi di qualsiasi automatismo (al tempo della Pentax Super-A non sfruttavo alcuna delle possibilitá offerte) ed i flash non sono mai stati dedicati, TTL o dotati di automatismi particolari. La calibrazione della attrezzatura é stata ottenuta sia sul campo che, nel mio caso, attraverso banchi di prova artigianali predisposti ad ogni modifica all' attrezzatura. In particolare, determinavo empiricamente con l'utilizzo di alcuni rullini di prova la profonditá di campo disponibile (o meglio, la "chiusura" massima tollerabile) con i differenti tipi di emulsione ai differenti ingrandimenti.
Io e Fariselli abbiamo sempre scattato col tempo di coordinazione flash suggerito (1/125 sulla Super-A, 1/60 sulla K-1000), ed al presente opero con la seguente semplicissima tabella che prescinde dallo sfondo del soggetto fotografato, e si riferisce ad una sensibilitá di 64 ASA:
Ingrandimento Diaframma
1:2--------------------->> 22
1:1--------------------->> 32/22
2:1--------------------->> 22/16
Questa tabella, frutto della media pesata di numerose prove, mi mette al riparo dagli errori piú grossolani, e comunque va interpretata "cum grano salis" in condizioni particolari (soggetto appoggiato su superficie molto chiara, soggetto sospeso a un filo di seta ...).
Nel complesso, quindi, sia la attrezzatura (con un costo complessivo inferiore ai mille euro) che il modus operandi sono ben lontani dall' eccellenza tecnologica o da una raccomandabile pratica di tecnica fotografica. Inoltre, come si vedrá, esistono altri fattori che influenzano negativamente la possibilitá di ottenere buoni scatti: in sostanza, il rifiuto di "trucchi" del mestiere e la rigorosa aderenza ai principi etici qui di seguito delineati.

Principi etici

Dopo qualche esitazione iniziale nel primo anno, mi sono uniformato alla libera e piena osservanza di una serie di principi, proposti da Fariselli e poi con lui concordati, tali da potere considerare questa attivitá come FOTOGRAFIA A BASSO IMPATTO AMBIENTALE. L'idea di fondo é quella di arrecare al soggetto fotografato il minimo danno possibile, soprattutto alla luce del fatto che esso subisce inevitabilmente lo shock dell' improvviso lampo del flash e che assai frequentemente é disturbato anche dal solo avvicinarsi del fotografo (che salvo rari casi gli Artropodi percepiscono benissimo).


NESSUNA CATTURA

Il primo principio é quindi quello di non catturare il soggetto, in nessun caso. Si é verificata l' eventualitá di Artropodi rinvenuti all' interno di abitazioni dove erano finiti casualmente, e/o la cui permanenza all'interno delle stesse avrebbe comportato un imminente rischio di vita. In questi casi i soggetti sono stati trasferiti in luoghi piú idonei, ed eventualmente fotografati prima o dopo il loro trasferimento.


NESSUNA LIMITAZIONE DEI MOVIMENTI DEL SOGGETTO

Analogamente i soggetti fotografati non sono stati rinchiusi o trattenuti (se non nel contesto appena ricordato), e questa "non-interferenza" si é manifestata in una particolare attenzione per evitare che a causa della foto gli Artropodi predatori perdessero la preda catturata, o per evitare che un accoppiamento venisse interrotto.


NESSUN CONTROLLO ESERCITATO SULLE CONDIZIONI AMBIENTALI

Le nostre foto non sono state realizzate in condizioni controllate quali terrari o simili, ma sempre direttamente in natura. Ammetto senza esitazione che in alcuni casi, in presenza di vento, chi scattava, o il suo collega, ha tenuto fermo lo stelo o il ramo su cui si trovava il soggetto, o ha tenuto girata una foglia. Questo é il massimo di controllo esterno che ci siamo concessi. Sono state sfruttate "trappole di luce" informali, ad esempio l'illuminazione esterna della villa di Madonna dell'Acero, per fotografare al mattino le Farfalle notturne e gli altri Artropodi che vi si erano avvicinati nel corso della notte. Non sono mai state predisposte trappole di luce ad hoc.


NESSUN SOGGETTO MORTO E' STATO FOTOGRAFATO

Se é capitato di fotografare Artropodi poco comuni rinvenuti privi di vita, nessuna di tali rarissime foto é considerata parte "pubblicabile" della raccolta. Con lo stesso principio, nessun Artropode é stato narcotizzato o peggio decerebrato (stratagemmi questi piú diffusi di quanto non si pensi nella macrofotografia professionale) per poterlo comodamente fotografare. E' inoltre da notare che in risposta a situazioni di estremo stress (tipicamente, in risposta al rischio di cattura) molti Artropodi si fingano morti, in un comportamento noto come TANATOSI. Nessun Artropode é stato fotografato in questo stato, dato che il fatto stesso di entrarvi é sintomo di un grave disturbo arrecato al soggetto.


NESSUN RITOCCO O TECNICA DI POSTPRODUZIONE SULLA IMMAGINE

Dopo lo scatto e nel corso della successiva acquisizione via scanner delle immagini utilizzate per la realizzazione di CD-ROM prototipo che utilizzo a scopo dimostrativo nella mia attivitá professionale, non é stata applicata nessuna tecnica di computer-grafica, e meno che meno di fotoritocco, sulle immagini, con la eccezione dei controlli di ottimizzazione della acquisizione via scanner (controllo automatico della esposizione, controllo automatico del contrasto, auto white point, auto black point, cast removal calibrato sul tipo di pellicola), tutte operazioni queste tese non giá a "migliorare" o ad "alterare" il risultato della digitalizzazione, ma bensí a renderlo rispondente all' originale, quindi il piú "autentico" possibile. Per inciso, non sono mai stati utilizzati filtri sull'obiettivo.

Lo stato attuale della raccolta

La mia raccolta é strutturata, organizzata, ordinata. Ogni diapositiva é etichettata singolarmente secondo il formato piú sotto descritto. La raccolta é conservata presso i rispettivi domicilî in contenitori a valigetta e per quello che mi riguarda comprende a tutt'oggi 3130 diapositive rappresentative di 1359 Specie di Artropodi. Come ricordato in altro punto, i numeri relativi alla raccolta di Piero Fariselli non sono disponibili, ma sicuramente il collega ha piú o meno altrettante foto ed ha ripreso numerose specie che io non ho mai avuto occasione di incontrare.

Il software per la gestione della raccolta

Da informatico di professione, ho sottoposto ad una gestione computerizzata le informazioni relative alle mie diapositive fin dall'inizio della attivitá macrofotografica. Proprio per fare fronte ai temi di gestione della sistematica linneana, giungevo a sviluppare una particolare metodica, basata su algoritmi di mia concezione, per la rappresentazione informatica delle strutture gerarchiche linneane. Ho adattato alla gestione della collezione un pacchetto software Visual dBase 7 di mia produzione, destinato alla gestione di collezioni museali di reperti biologici. Il pacchetto di gestione dei dati delle diapositive si articola su tre programmi eseguibili, tra le cui principali funzionalità cito soltanto:
Il programma di predisposizione etichette per diapositive esegue una proiezione di dati nel formato richiesto dalle funzionalitá di "Crystal Reports per Windows" per generare una stampa di etichette di 0.5"x1.75" secondo il seguente formato:

Su ogni etichetta, che viene apposta manualmente sul telaietto della diapositiva, appaiono nella riga alta il codice identificativo (con una lettera per l' Ordine e un progressivo numerico), l'eventuale "?" indice di classificazione incerta, il testo di riferimento usato per la classificazione, il codice di valutazione qualitativa, e l'eventuale asterisco che marca le foto di assoluta eccellenza secondo le mie personali valutazioni. Nella seconda riga, appare l'inquadramento sistematico di Ordine e Famiglia, e nella terza riga la nomenclatura binomia Linneana del soggetto fotografato

Il ciclo di produzione

Trascurando la pianificazione dell'escursione ed i tempi di trasferimento in sito, una volta sul campo (che puó anche significare "fuori dalla porta di casa") lo scatto di una singola diapositiva puó richiedere dai 5' ai 40', con una media di 15'. A sviluppo avvenuto, la determinazione del soggetto fotografato richiede i seguenti passi (i tempi forniti sono per 36 diapositive):

Fase 1 - Al diafanoscopio (80')

Le diapositive vengono stese sul piano luminoso e sottoposte ad una prima valutazione qualitativa, nel corso della quale vengono suddivise per ordine e vengono operati gli eventuali scarti (10') Ordine per ordine, viene ricavata da una tabella cartacea la prima sigla disponibile per ogni gruppo di foto. Vengono apposte manualmente le sigle sul telaietto con pennarello indelebile. Viene aggiornata corrispondentemente la lista cartacea delle sigle. (10') Foto per foto, con l'uso di lentino contafili e raffronto con la bibliografia di riferimento riportata in Appendice A, viene determinata ogni singola fotografia. Quando é necessario, la singola diapositiva é raffrontata con analoghe immagini giá determinate. Sigla e determinazione sono riportate su un apposito modulo cartaceo che viaggia insieme alle diapositive, nel quale sono indicate anche la localitá di ripresa e la valutazione estetica. (60')

Fase 2 - Al proiettore (30')

Assieme a Piero Fariselli, le diapositive vengono proiettate e si discute la classificazione, incrociando i differenti testi a disposizione. Viene aggiornato conseguentemente il modello cartaceo con la lista delle determinazioni. (30')

Fase 3 - Memorizzazione Dati su Computer (35')

Con la lista delle determinazioni alla mano, si procede alla memorizzazione su computer secondo due possibili procedure: Se vi é un consistente numero di nuovi taxa da memorizzare, conviene prima ampliare l'archivio gerarchico dei taxa, poi procedere all'inserimento "rapido" che dá per scontato l'esistenza del nome del taxon di riferimento. Se non vi sono molti nuovi taxa, puó convenire usare il programma di inserimento standard, che consente di memorizzare sia nuovi taxa che dati delle fotografie. La fase si conclude con la verifica manuale dei dati introdotti. (35')

Fase 4 - Predisposizione e stampa etichette (15')

Vengono predisposte le etichette da stampare, con apposito programma DOS, e vengono stampate utilizzando il prodotto "Crystal Reports" per Windows. (15')

Fase 5 - Fissaggio etichette e collocazione nel contenitore finale (30')

Le etichette cosí predisposte vengono apposte sulle corrispettive diapositive, dopodiché la diapositiva classificata viene collocata nella opportuna posizione del raccoglitore specifico per l'ordine di appartenenza. Vengono predisposti, contrassegnati e collocati opportuni separatori in cartoncino nel caso di nuovi taxa. (30')

Durata complessiva di scatto e classificazione=oltre 20' a diapositiva

Trascurando i tempi di viaggio, le successive riclassificazioni che si rendono necessarie per l'acquisizione di nuovi testi o nuovo materiale fotografico, e trascurando anche le periodiche risistemazioni di massa in nuovi contenitori, la semplice somma dei nudi tempi di scatto e classificazione strutturata qui riportati dá 730' per 36 diapositive, corrispondenti a oltre 20' per diapositiva.

Durata complessiva attivitá accessorie=2,5' a diapositiva

Prendiamo in considerazione i tempi di predisposizione e risistemazione della attrezzatura fotografica, i tempi di trasferta da e per la localitá in cui fotografiamo, i tempi per la consegna ed il ritiro del rullino dal fotografo. Facendo una grossolana media che esclude gli estremi delle foto sotto casa e di quelle che abbiamo scattato in Sardegna, possiamo considerare la somma dei tempi di queste attivitá accessorie pari mediamente a 90' per ogni rullino da 36 pose, ovvero pari a 2,5' per diapositiva.

Come contattarci

Fariselli ed io stiamo cercando, e non necessariamente per fini di lucro, di fare sí che qualche istituzione con competenze culturali e/o ambientali prenda atto delle potenzialitá della nostra collezione in termini di documentazione, divulgazione, informazione, etica e, perché no, intrattenimento. Oltretutto, esiste un nudo valore estetico delle forme e dei colori degli organismi cosí assiduamente da me frequentati, valore tale da farci pensare che forse il nostro referente dovrebbe essere una grande ditta di tessuti o di design. Sia quel che sia, speriamo che chi, arrivato in fondo a questa relazione, ne fosse stato incuriosito non esisti a contattarci via E-mail ad uno dei seguenti indirizzi:
o telefonicamente a uno dei seguenti numeri:

Appendice A: La bibliografia di riferimento

Di anno in anno, nuovi titoli si aggiungono alla corposa biblioteca, per la maggior parte di proprietá di Piero Fariselli, usata nelle determinazioni dei soggetti fotografati. Si noterá che molti dei titoli sono in lingua straniera: lungi dal derivare da preconcetta esterofilia, queste scelte si sono rese necessarie per la scarsitá di offerta sul mercato editoriale italiano di guide per la classificazione fotografica. Uno dei principali problemi incontrati nel corso della determinazione é sempre stato il divario tra le pubblicazioni divulgative di basso livello, necessariamente povere di immagini dettagliate, e quelle specialistiche, che partono dal presupposto di avere a disposizione sotto il microscopio l'esemplare da dissezionare (l'unica maniera per dirimere problemi di determinazione, tra professionisti, é assai di frequente l'esame dell' armatura genitale). Immagini paragonabili alle nostre mancano da entrambi i tipi di pubblicazione. Solo testi esteri colmano il divario: in particolare la proverbiale cultura ambientalistica inglese propone guide, come quella di Chinery sugli Insetti e quella di Jones sui Ragni, ricchissime di immagini e tagliate su misura per la identificazione mesoscopica in campagna (o su diapositiva....).

  1. Accademia Nazionale di Entomologia : Entomologia Urbana - Atti del Primo Convegno / 1984
  2. Robert D. Barnes : Zoologia: gli invertebrati / Piccin 1985
  3. Carlo Belfiore : 24. Efemerotteri / C.N.R. - Guide per il riconoscimento delle Specie Animali delle Acque Interne Italiane -1983
  4. L. Berland Atlas des Hyménoptéres de France, Belgique, Suisse / Boubée 1976
  5. E. Bertaccini, G. Fiumi, P. Provera Bombici e Sfingi d'Italia Volume I / Natura - Giuliano Russo Editore 1994
  6. John Brackenbury : Insetti in volo / Edagricole 1995
  7. G. Carchini : 21. Odonati / C.N.R. : Guide per il riconoscimento delle Specie Animali delle Acque Interne Italiane - 1955
  8. Checklist delle Specie della Fauna Italiana
    21. Arachnida Scorpiones, Palpigradi, Solifugae, Opiliones (Chemini)
    22. Arachnida Pseudoscorpionida (Gardini)
    23. Arachnida Araneae (Pesarini)
    / Calderini 1995
  9. Michael Chinery : Collins Guide to the Insects of Britain and Western Europe / Collins 1986
  10. Micahel Chinery : Spiders / Whittet Books
  11. Gaetan du Chatenet : Guide des Coléoptéres d'Europe / Delachaux & Niestlé 1986
  12. A. Casale, M. Sturani, A. Vigna Taglianti : Coleoptera Carabidae 1 / Fauna d'Italia - Calderini 1982
  13. C.Conci, C.Nielsen : Odonata / Fauna d'Italia - Calderini 1956
  14. M. Daccordi, P. Triberti, A. Zanetti : Farfalle / Arnoldo Mondadori Editore 1987
  15. K. von Frisch : Nel mondo delle api / Edagricole 1984
  16. G. Grandi : Gli Insetti: un mondo occulto di dominatori / Calderini 1977
  17. G. Grandi : Istituzioni di Entomologia Generale / Calderini 1966
  18. Achille Griffini : Il libro dei Coleotteri / Hoepli 1896
  19. B. Grzimek : Vita degli Animali, Volumi 1 e 2 / Bramante Editrice, 1970
  20. P.W. Hadlington, J.A. Johnston : An introduction to Australian Insects / NSW University Press 1982
  21. J. Haupt : Guide des Mille-pattes, Arachnides et Insectes de la Région Méditerranéenne / Delachaux & Niestlé 1993
  22. S.Heimer, W. Nentwig : Spinnen Mitteleuropas / Paul Parey 1991
  23. Dick Jones (completato da J. C. Ledoux e M. Emerit) : Guide des Araignées et des Opilions d'Europe / Delachaux & Niestlé 1990
  24. C.M. Jones-Walters : Keys to the families of British Spiders / AIDGAP - Field Studies Council 1989
  25. Benedetto Lanza (curatore) : Dizionario del regno Animale / Arnoldo Mondadori Editore 1982
  26. Ivo Pecile : Libellule / Carlo Lorenzini Editore
  27. Locket & Millidge : British Spiders / British Museum 1953
  28. T. Marktanner : Farfalle delle nostre Alpi / Athesia 1983
  29. Umberto Parenti : Le Farfalle / Istituto Geografico De Agostini 1977
  30. Carlo Pesarini : Insetti della Fauna Italiana: Coleotteri Elateridi / Editore Garanzini, 1984
  31. Gabriele Pozzi : Insetti d'Italia e d'Europa: conoscerli e riconoscerli / Editoriale Giorgio Mondadori 1988
  32. Roberts : Spiders of Britain and Northern Europe / Harper Collins 1995
  33. Sandro Ruffo : Farfalle / Martello
  34. J.H.P. Sankey, T.H. Savory : British Harvestmen / The Linnean Society - Academic Press 1974
  35. Frieder Sauer : 600 Käfer nach Farbfotos erkannt / Fauna-Verlag 1993
  36. Frieder Sauer : Bienen, Wespen und Verwandte nach Farbfotos erkannt / Fauna-Verlag 1985
  37. Frieder Sauer : Die schönste Spinnen Europas / Fauna-Verlag 1993
  38. J. Zahradník - F. Severa : Impariamo a conoscere gli Insetti / Istituto Geografico De Agostini 1985
  39. L. Tamanini : 6. Eterotteri Acquatici / C.N.R. - Guide per il riconoscimento delle Specie Animali delle Acque Interne Italiane
  40. E. A. Vidoni : Il fotografo degli Insetti / Longanesi 1975
  41. Mario Zunino : Origine ed Evoluzione degli Insetti / Quaderni Scientifici Loescher 1981


Stranamente, il testo italiano piú utile e sfruttato grazie al grandissimo numero di specie riportate ed alla impeccabile qualitá delle immagini é il testo sui Coleotteri del Griffini, che risale al 1898. Altri testi di grande utilitá, nonostante l'ostacolo della lingua tedesca che non comprendiamo minimamente, sono i libri della collana "Sauer Naturführer", ricchissimi di fotografie di piccolo formato e di qualitá egregia. L'elenco che precede si riferisce alla situazione al Luglio 1997. Sono omessi i numerosi titoli di riviste naturalistiche delle quali di quando in quando ci avvantaggiamo: ad esempio, ci sono risultati imprevedibilmente utili in piú di una occasione i numeri de "Il Divulgatore", il periodico del Centro Agricoltura Ambiente della Provincia di Bologna, cosí come numeri tematici di riviste ambientalistiche.

Appendice B: La copertura del Parco Regionale Corno alle Scale (Cesare Brizio)

La disponibilitá di un alloggio a Madonna dell' Acero é stata occasione, fin dalla mia piú tenera etá, di frequenti escursioni e villeggiature. Scopertomi macrofotografo, ho ovviamente concentrato sulle grandi ricchezze ambientali della zona le mie attenzioni, con particolare riferimento al fondovalle Dardagna ed appunto a Madonna dell' Acero. Immediatamente fuori dai confini del Parco, la zona del Lago di Pratignano costituisce un ricchissimo e peculiare biotopo nel quale ho scattato numerose foto interessanti. Ad oggi, risultano scattate all'interno dell' attuale perimetro del Parco e nelle sue piú immediate adiacenze un totale di 1227 immagini rappresentative di 557 differenti taxa, novero sicuramente destinato ad ampliarsi nel corso di quest'anno e dei successivi. La particolare filosofia di "ecocompatibilitá" cui le nostre attivitá macrofotografiche non hanno mai smesso di improntarsi, assume un significato particolare all'interno di un'area protetta, quindi quantomai bisognosa sia di rispetto, sia di documentazione. Nutro la speranza che proprio nell' ambito del Parco Regionale del Corno alle Scale che la nostra raccolta possa trovare una valorizzazione a fini divulgativi o, perché no, scientifici.

N.B.: Anche Piero Fariselli ha fotografato in piú occasioni a Madonna dell' Acero e dintorni, peraltro per un numero di scatti complessivo di gran lunga inferiore. Un altro Parco Regionale frequentato soprattutto da Piero Fariselli, e solo in rarissime occasioni anche da Brizio, é quello dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell' Abbadessa. Il comprensorio di Castel d'Aiano, nel quale ho risieduto per cinque anni, é anch'esso adeguatamente documentato nella mia collezione.

F I N E

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