Avrei molto da dire. Troppo.
Non ne posso più di biciclette che non sembrano biciclette: ruote con cerchi alti e troppo pochi raggi, telai curvilinei dalle forme smussate... D'accordo, l'estetica si evolve, e anche io ho progettato e posseduto biciclette con tubi con sezione "a goccia", appendici sul manubrio, ecc.
Ma quel che è troppo è troppo: forse è la classica crisi di mezza età, ma da quando mi sono trovato in mano 230 grammi di perfezione nella forma di una ruota libera Everest a sei rapporti in lega leggera, fondo di magazzino, acquistata per 40 Euro, ho iniziato a pensare come erano le biciclette di alta gamma di quando ho iniziato a correre coi cicloamatori una trentacinquina di anni fa. Potendo spendere, se ne trovavano da poco più (o anche meno...) di otto chili, come ora. Ma almeno quelle sembravano biciclette... quelle di adesso, no.
In breve: mi serviva una bicicletta all'altezza della mia ruota libera! La mia ricerca on line è iniziata mesi fa, Forse un giorno vi racconterò come è andata. Non ora: sono qui per parlarvi di ciò che ho ottenuto, non di come lo ho ottenuto.
Ho chiamato il tutto "Progetto OTTO FFY", come il peso in Kg che mi ripromettevo di ottenere, senza spendere un'esagerazione (un budget di 500 Euro in tutto per bicicletta e componenti). I requisiti comprendevano:
- Un telaio Alan - l'unico telaio vintage di costo abbordabile nettamente sotto i due kg (esclusa la forcella)
- Una guarnitura Campagnolo con girobulloni di 116 mm: Victory, Triomphe o Nuovo Gran Sport - volevo infatti realizzare un doppio plateau 35/51 - ovvero la guarnitura "compact vintage" che mi rendesse sopportabile il 23 anche sulle salite più dure
- Ruote per copertoncini con cerchi leggeri e mozzi di alta gamma
- Un bel colore
- Misure comprese tra 52x52 e 54x54
Potete immaginare la mia soddisfazione nel trovare un'offerta per una bicicletta con telaio Alan R 303 ALU LS (non proprio vintage, ma pur sempre con oltre 20 anni di vita - è del Marzo 1993), rosso, 52x54, guarnitura Campagnolo Nuovo Gran Sport, mozzi Campagnolo Nuovo record con cerchi Mavic.
E riuscire a concludere la trattativa al prezzo incredibile di 250 Euro - quello del solo telaio!
La bicicletta che ho portato a casa pesava circa 9500 grammi. Sono seguiti mesi di preparazione, utilizzando componenti che già possedevo e altri acquistati su Internet o da meccanici di fiducia.
Qui sotto potete osservare l'attuale stato del progetto, approssimativamente 8150 grammi in totale. Con l'imminente arrivo dei freni Dia Compe G da 296 grammi al posto degli attuali Shimano 600 da 410 g e la sostituzione della sella da 220 grammi con altra da 160 g, il traguardo degli 8 kg potrà dirsi raggiunto.
Ma c'è una cosa ancora più importante: questa è la bici più comoda che ho mai avuto, e in salita i 3 kg in meno rispetto alle mie altre biciclette, tutte sopra gli 11 kg, si sentono eccome... :-) Insomma, non è un gioco, né una cosa da vetrina. Soggettivamente, questa è la più veloce e piacevole bicicletta che ho mai guidato, e per me, che ho imparato a andare in bici nel 1964, è un regalo degno dei miei primi cinquanta anni (First Fifty Years - FFY) su due ruote.
I would have much to say. Too much, I mean.
I'm sick of bicycles that do not look like bicycles: wheels with high profile rims and too few spokes, curvilinear frames with blunted shapes... Okay , aesthetics evolves, and I too designed and owned bicycles with "drop section" tubes, appendages on the handlebars, etc.
But enough is enough: perhaps it's the classic midlife crisis, but since the moment when I took in my hand 230 grams of perfection in the shape of an Ergal Everest 6-speed freewheel, NOS, bought at 40 Euros, I begun reminding how the high-end bikes looked like when I started amateur competitive cycling 35-some years ago. Being able to spend, one could get the weight very near to 8 kilograms (or even a little less ...), as one can do now. But at least those looked like bicycles ... while present day bikes, don't.
In short: I needed a bicycle that could measure up to my freewheel! My online search started several months ago and maybe one day I'll tell you how it was like. Not now, anyway: I'm here to tell you what I got, not how I got it.
I called the whole thing "Project OTTO FFY", from the weight in kilograms (otto is Italian for eight) that I promised myself to reach without spending too much (a budget of 500 Euro in total for bicycle and components). The requirements included:
- An Alan frame - the only affordable vintage frame significantly below two kilograms (excluding front fork)
- Campagnolo crank set with 116 mm BCD: Victory or Triomphe or Nuovo Gran Sport - in fact I wanted to make a double 35/51 crank set - let's call it a "vintage compact", that would allow me to content myself with just the 23T cog even in the toughest climbs.
- Clincher tire wheels with lightweight rims and high-end hubs
- A beautiful color
- Frame size in the 52x52 - 54x54 range
You can imagine my delight on finding an offer for a bicycle with a red Alan R ALU 303 LS frame (not exactly vintage, but anyway with more than 20 years of life - it's from March 1993), 52x54 size, Campagnolo Nuovo Gran Sport crank set, Campagnolo Nuovo Record hubs with Mavic rims, and on being able to conclude the deal at the incredible price of 250 Euro - that of the frame only!
The bike that I brought home weighed about 9500 grams. Months of preparation followed, using parts I already had, or bought on the Internet or from mechanics that I trust.
Below, you can see the current status of the project, approximately 8150 grams in total. With the impending arrival of Dia Compe G brakes (296 grams) instead of the current 410 grams Shimano 600 brakes, and by replacing the 220 grams saddle with a 160 grams one, the goal of the 8 kg can be considered achieved.
But there is something even more important: this is the most comfortable bike I've ever had, and while climbing (even serious, 18% spurts) you can really feel the 3 kg less than my other bikes, all above 11 kg... :-) In short, it's not a joke, nor a showcase thing. Subjectively, this is the quickest and most enjoyable bike I've ever ridden, and for me, who learned to ride a bike in 1964, is a gift worthy of my First Fifty Years (FFY) on two wheels.
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