Edwin F. Schoch

This page could not have attained its current level of completeness without the authoritative and generous contribution of Raymond Schoch, the son of Edwin and the author of "An Aviator", the biografy of his father.
The contents of this page were examined and approved by Raymond Schoch, and include some relevant comments from our e-mail correspondence.

Questa pagina non avrebbe potuito raggiungere il suo attuale livello di completezza senza il generoso e autorevole contributo di Raymond Schoch, figlio di Edwin e autore di "An Aviator", la biografia di suo padre.
I contenuti di questa pagina sono stati esaminati e approvati da Raymond Schoch, e includono alcuni suoi rilevanti commenti dalla nostra corrispondenza e-mail.

This page is dedicated to one of my all-time heroes, Edwin Foresman Schoch. I've been knowing Ed Schoch by fame since the late 1970's but only in January 2020 I started collecting information about the facts and feats of this decorated war hero, who died on his thirty-fifth birthday in 1951 after electing to remain with his plane until the very last moment, as he did before with the XF-85 - but this time there was no prototype to save, it was just his desire to avoid casualties, had the plane hit an inhabited area.
Questa pagina è dedicata a uno dei miei eroi di sempre, Edwin Foresman Schoch. Ho conosciuto Ed Schoch di fama dalla fine degli Anni Settanta, ma solo nel da Gennaio 2020 ho iniziato a raccogliere informazioni su fatti e imprese di questo eroe di guerra decorato, morto il giorno del suo trentacinquesimo compleanno nel 1951 dopo aver scelto di rimanere con il suo aereo fino all'ultimo momento, come aveva già fatto con l'XF-85 - ma stavolta non c'era un prototipo da salvare, fu solo il suo desiderio di evitare vittime, se l'aereo avesse colpito un'area abitata.

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Ed Schoch on Wikipedia

Edwin F. Schoch - Wikipedia Article (by Ray Schoch and Cesare Brizio)

Edwin F. Schoch - Articolo su Wikipedia (di Ray Schoch e Cesare Brizio)


Biographical data (from "Monstro and the Goblin")

The only pilot ever to fly the XF-85 was Edwin F. Schoch, a McDonnell test pilot. Schoch, a graduate of Virginia Polytechnic Institute in 1941, enlisted in the Navy and was commissioned Ensign in April 1942.
He joined the flight program and in 1943 was assigned to VF-19, flying Grumman F6F Hellcats off the USS LEXINGTON.
He served with VF-19 for one tour of duty, claiming four Japanese airplanes destroyed and was awarded the Navy Cross, Distinguished Flying Cross, and the Air Medal.
He was flying Corsairs aboard the USS LAKE CHAMPLAIN with VFB-150 when the war ended.
Schoch then joined McDonnell as a test pilot, and thereafter flew nearly every type of airplane built by the company except the XP-67.
He was killed on a test flight of an F2H-3 in September 1951.

Dati biografici (da "Monstro and the Goblin")

L'unico pilota a volare sull'XF-85 è stato Edwin F. Schoch, un pilota collaudatore McDonnell.
Schoch, diplomato al Virginia Polytechnic Institute nel 1941, si arruolò in Marina e fu nominato Guardamarina nell'Aprile del 1942.
Si è iscritto al programma per divenire pilota, e nel 1943 è stato assegnato a VF-19, volando con i Grumman F6F Hellcat della USS LEXINGTON.
Ha servito con il VF-19 per un ciclo di operazioni, abbattendo di quattro aerei giapponesi e venendo insignito di Navy Cross, Distinguished Flying Cross e Air Medal.
Alla fine della guerra, stava pilotando Corsair a bordo della USS LAKE CHAMPLAIN con il VFB-150.
Schoch si è poi impiegato alla McDonnell come pilota collaudatore, e da allora in poi ha volato praticamente su ogni tipo di aereo costruito dall'azienda eccetto l'XP-67.
Ha perso la vita nel volo di collaudo di un F2H-3 nel Settembre del 1951.


The planes on which his fame was built - Gli aerei su cui si è costruita la sua fama

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(Comment by Raymond Schoch): «The photo showing my father in the cockpit of a Hellcat is a "Hero shot," commonly taken when a Navy squadron had finished its combat tour. Each pilot climbed into the cockpit of a designated airplane (this one was assigned to the squadron commander) to have their picture taken.» [Photo courtesy of the Schoch Collection]
(Commento di Raymond Schoch): «La foto che mostra mio padre nella cabina di pilotaggio di un Hellcat è uno "scatto da eroe", di solito fatto quando uno squadrone della Marina aveva terminato il suo tour di combattimento. Ogni pilota saliva nella cabina di pilotaggio di un aereo designato (questo era assegnato al comandante dello squadrone) per farsi fotografare.» [Photo courtesy of the Schoch Collection]


(Comment by Raymond Schoch): «<...>This photo is of a small group of VF-19 pilots, obviously taken on the ground somewhere. My father is at far right in the back row.» [Photo courtesy of the Schoch Collection]
(Commento di Raymond Schoch): «<...>Questa foto è di un gruppetto di piloti del VF-19, ovviamente ripreso al suolo da qualche parte. Mio padre è all'estrema destra nella fila dietro.» [Photo courtesy of the Schoch Collection]


(Comment by Raymond Schoch): «This photo of the Japanese light carrier Zuiho was taken by the VF-19's photographer after Ed Schoch put a 225kg semi-armor-piercing bomb through the flight deck of the ship near the rear aircraft elevator. The dark gray smoke from the funnel on the right-rear of the ship, and the white smoke trailing from the right rear corner, are the result of damage inflicted by that bomb. The ship was sunk later in the day by another attack in which Ed did not participate.» [Photo courtesy of the Schoch Collection]
(Commento di Raymond Schoch): «Questa foto della portaerei leggera giapponese Zuiho è stata scattata dal fotografo del VF-19 dopo che Ed Schoch ha lanciato una bomba da 225 kg semi-corazzata perforando il ponte di volo della nave vicino all'ascensore per aeroplani posteriore. Il fumo grigio scuro dal fumaiolo sulla parte posteriore destra della nave e il fumo bianco che scaturisce dall'angolo posteriore destro, sono il risultato del danno inflitto da quella bomba. La nave fu affondata più tardi nel corso della giornata da un altro attacco a cui Ed non partecipò.» [Photo courtesy of the Schoch Collection]

Grumman F6F-5 «Hellcat» (1944) [Image by Jim Laurier, courtesy of the Schoch Collection]

(Comment by Raymond Schoch): «The F6F Hellcat was renowned among Navy pilots for being a forgiving plane to fly.<...>The painting of F6F-5 #3 shows a Hellcat my father flew on a strike mission in October, 1944. It was very badly shot up by Japanese antiaircraft fire - hit by 3 40mm shells. He nursed the crippled plane back to the Lexington, landed safely, and the plane was unrepairable, so it was pushed over the side into the Pacific.»

(Commento di Raymond Schoch): «L'F6F Hellcat era rinomato tra i piloti della Marina come un aereo indulgente con il pilota.<...>Il dipinto dell'F6F-5 n. 3 mostra un Hellcat su cui mio padre volò in missione d'attacco al suolo nell'ottobre del 1944. Fu gravemente colpito dal fuoco antiaereo giapponese - raggiunto da 3 proiettili da 40 mm. Ha riportato l'aereo danneggiato fino alla Lexington, è atterrato in sicurezza e l'aereo non è stato riparabile, quindi è stato spinto fuori bordo nel Pacifico.»

Vought F4U-4 «Corsair» (1945) [Image by Jim Laurier, courtesy of the Schoch Collection.]

(Comment by Raymond Schoch): «The F4U-4 Corsair he flew throughout the remainder of the war was a versatile aircraft, and an improvement over the F6F he'd flown in combat - it was a very capable fighter plane in its own right, and could haul at least as much of a bomb load as the F6F, while flying about 50 mph (80 kph) faster. But it was also more temperamental / difficult to fly.<...>The Corsair was tricky, especially at low speed (while landing aboard a carrier).<...>The rudder of #67 displays a stripe that was used for squadron identification by other aircraft and by ships in the fleet.»

(Commento di Raymond Schoch): «Il Corsair F4U-4 su cui ha volato per il resto della guerra era un velivolo versatile, e un miglioramento rispetto all' F6F su cui aveva volato in combattimento - era un aereo da caccia molto capace di per sé, e poteva trasportare almeno altrettanto carico di bombe dell'F6F, volando circa 50 mph (80 km/h) più veloce. Ma era anche più instabile / difficile da pilotare.<...>Il Corsair era difficile, specialmente a bassa velocità (nell'atterraggio su portaerei).<...>Il timone del numero 67 mostra una striscia utilizzata per l'identificazione dello squadrone da altri velivoli e dalle navi della flotta.»

McDonnell XF-85 «Goblin» (1948) [Image by Jim Laurier, courtesy of the Schoch Collection.]

(See the dedicated web pages)

(Vedere le pagine Web dedicate)


A few pictures of Ed Schoch from other pages of "The Goblinarium" Alcune foto di Ed Schoch da altre pagine di "The Goblinarium"

Ed Schoch in front of the McDonnell XF-85 Goblin

The classic image in the McDonnell public information card about the Goblin

La classica immagine nella scheda di informazioni al pubblico della McDonnell relativa al Goblin

Ed Schoch in front of the McDonnell XF-85 Goblin

Another image, this time in B/W, from the same photographic session

Un'altra immagine, stavolta in B/N, dalla stessa sessione fotografica

Ed Schoch on board the McDonnell XF-85 Goblin

Ed Schoch on the Goblin, positioned on its handling dolly.

Ed Schoch sul Goblin, posizionato sul suo carrello di movimentazione.

Ed Schoch on board the McDonnell XF-85 Goblin

Ed Schoch on the Goblin, positioned on its handling dolly.

Ed Schoch sul Goblin, posizionato sul suo carrello di movimentazione.

"Lucite" advertising

The advertising of "Lucite" - most probably, a photomontage from one of the official McDonnell pictures taken with the Goblin on its handling dolly.
Raymond Schoch in an e-mail comment observed that this advertisement refers to "many" successful flights of the XF-85. That's not exactly true: the full account of all the flights of the Goblin is included in the monograph by Richard D. Powers.

la pubblicità del Plexiglas - molto probabilmente, un fotomontaggio tratto da una delle immagini ufficiali McDonnell ripresa con il Goblin sul suo carrello di movimentazione.
Raymond Schoch in un commento via e-mail ha osservato che questa pubblicità si riferisce a "molti" voli riusciti dell'XF-85. Questo non è del tutto vero: Il racconto completo di tutti i voli del Goblin è compreso nella monografia di Richard D. Powers.


Decorations - Decorazioni

New York Conspicuous Service Cross (2020) [Photo courtesy of the Schoch Collection]

Awarded for «rendering conspicuous service to our people»

Conferita per «aver reso un cospicuo servizio al nostro popolo»

Air Medal (1944) [Photo courtesy of the Schoch Collection]

Awarded for «Meritorious achievement while participating in aerial flight from 10 July to 23 October 1944»

Conferita per «Risultati meritori nel partecipare a attività di volo tra il 10 Luglio e il 23 Ottobre 1944»

Distinguished Flying Cross (1944) [Photo courtesy of the Schoch Collection]

Awarded for «Extraordinary achievement while participating in aerial flight on 24 October 1944» (that day, Edwin F. Schoch downed three Japanese airplanes)

Conferita per «Straordinari risultati nel partecipare a attività di volo il 24 Ottobre 1944» (quel giorno, Edwin F. Schoch ha abbattuto tre aerei Giapponesi)

Navy Cross (1946) [Photo courtesy of the Schoch Collection]

Awarded for «Extraordinary Heroism while engaged in military operations»(Comment by Raymond Schoch): «I should note - careful reading will reinforce this - that the citation for the medal is incorrect. It states that my father put a bomb into a Japanese battleship, but that is not the case. He hit the Japanese light carrier Zuiho with a 500-lb (225 kg) semi-armor-piercing bomb. <...> the bomb blast bulged the rear elevator above the flight deck, making landing (and thus flight operations) impossible for the ship's remaining hours. <...> That bomb hit is likely one of the reasons why he was assigned to VBF-150 after his Christmas leave ended in January, 1945 - he'd already shown some ability in that regard.»

Assegnata per «Straordinario Eroismo nello svolgimento di operazioni militari»(Commento di Raymond Schoch): «Devo osservare - e un'attenta lettura lo confermerà - che la citazione per la medaglia è errata. Afferma che mio padre ha piazzato una bomba in una corazzata giapponese, ma non è così. Colpì la portaerei leggera giapponese Zuiho con una bomba semi-corazzata da 225 kg. <...> l'esplosione della bomba ha spinto l'ascensore posteriore sopra il ponte di volo, deformandolo e rendendo impossibile l'atterraggio (e quindi le operazioni di volo) per le restanti ore della nave. <...> Quel colpo di bomba è probabilmente uno dei motivi per cui è stato assegnato a VBF-150 (nota: squadrone da bombardamento) dopo che il suo congedo di Natale è terminato nel gennaio del 1945 - aveva già mostrato qualche abilità in tal senso.»


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Edwin Foresman Schoch
Navy Cross awarded for actions during World War II
(see above for remarks by Raymond Schoch about the imprecisions in the citation)

Text and image were downloaded from https://valor.militarytimes.com/hero/20869
The image wrongly refers to Ed Schoch's Squadron as VB-19 instead of VF-19 (see the picture above).
Even though the F6F was effectively employed as a fighter-bomber, the Squadron is definitely a Fighter Squadron (VF).

DATE OF BIRTH: September 13, 1916
PLACE OF BIRTH: Oakmont, Pennsylvania
HOME OF RECORD: Ebenezer, New York
Service: Navy
Battalion: Fighter Squadron 19 (VF-19)
Division: U.S.S. Lexington (CV-16)
GENERAL ORDERS: Commander 1st Carrier Task Force: Serial 0765 (October 30, 1944)
CITATION:
The President of the United States of America takes pleasure in presenting the Navy Cross to Lieutenant Edwin Foresman Schoch (NSN: 0-116528), United States Naval Reserve, for extraordinary heroism in operations against the enemy while serving as Pilot of a carrier-based Navy Scout Dive Bomber in Bombing Squadron NINETEEN (VB-19) attached to the U.S.S. LEXINGTON (CV-16), while assigned to strike major Japanese Fleet Units on 25 October 1944, during the Battle of Leyte Gulf, in the Philippine Islands. Lieutenant Schoch aggressively and skillfully dove through intense anti-aircraft fire to strafe and accurately bomb a battleship. Severe damage was inflicted on the battleship and it slowed perceptibly after this attack. His courage and skill were at all times in keeping with the highest traditions of the United States Naval Service.

Edwin Foresman Schoch
Croce della Marina conferita per azioni durante la Seconda Guerra Mondiale
(si veda sopra per le osservazioni di Raymond Schoch riguardo alle imprecisioni nella citazione)

Testo e immagine sono stati scaricati da https://valor.militarytimes.com/hero/20869
L'immagine erroneamente si riferisce allo Squadrone di Ed Schoch come VB-19 invece di VF-19 (vedere immagine sopra).
Sebbene l'F6F sia stato efficacemente impiegato come cacciabombardiere, lo Squadron in definitiva è uno Squadrone Caccia (VF).

DATA DI NASCITA: 13 Settembre, 1916
LUOGO DI NASCITA: Oakmont, Pennsylvania
SEDE DI REGISTRAZIONE: Ebenezer, New York
Servizio: Marina
Battaglione: Fighter Squadron 19 (VF-19)
Divisione: U.S.S. Lexington (CV-16)
REGISTRO GENERALE: Commander 1st Carrier Task Force: Serial 0765 (October 30, 1944)
CITAZIONE:
Il presidente degli Stati Uniti d'America è lieto di conferire la Croce della Marina al tenente Edwin Foresman Schoch (NSN: 0-116528), Riserva Navale degli Stati Uniti, per l'eroismo straordinario nelle operazioni contro il nemico durante il suo servizio come Pilota di un cacciabombardiere in picchiata della Marina nello squadrone da bombardamento DICIANNOVE (VB-19) basato sulla USS LEXINGTON (CV-16), mentre svolgeva l'incarico di colpire le principali unità della flotta giapponese il 25 ottobre 1944, durante la battaglia del Golfo di Leyte, nelle Isole Filippine. Il tenente Schoch si è lanciato aggressivamente e abilmente attraverso un intenso fuoco antiaereo per mitragliare e bombardare con precisione una nave da guerra. Furono inflitti gravi danni alla nave da guerra, che ha rallentato sensibilmente dopo questo attacco. In ogni momento, il suo coraggio e la sua abilità sono state in linea con le più alte tradizioni del servizio navale degli Stati Uniti.


Edwin Foresman Schoch
VBF-150 Squadron History
22 January 1945 to 28 February 1945 inclusive
Part III - Appendices
Thumb-Nail biographies of Squadron Commanding Officers and outstanding personalities

Lieutnant Edwin F. SCHOCH, USNR, 28, of 109 Hollywood Ave., Buffalo, N.Y., is the squadron's Engineering Officer, and a former fighter pilot with VF-19. While aboard the Lexington he was awarded th Distinguished Flying Cross for destroying three (3) Japanese aircraft in one day 24 October 1944, two Tojos over Luzon and one Zeke over the Task Group. On 25 October 1944 Lieutenant SCHOCH got a 500lb bomb hit on the Jap carrier ZUIHO and for this act was awarded the Navy Cross. He attended High School in Buffalo, N.Y. and matriculated at the Virginia Polytechnic Institute where he majored in Mechanics. His wife Arlene Whelply SCHOCH and their seven month old son, Raymond, live in Buffalo, N.Y.
Recovered from the National Archives - https://catalog.archives.gov/id/77650058

Edwin Foresman Schoch
VBF-150 Squadron History
Dal 22 Gennaio 1945 al 28 Febbraio 1945 incluso
Parte III - Appendici
Mini-biografie degli Ufficiali Comandanti dello Squadrone e di personalità rilevanti

Il tenente Edwin F. SCHOCH, USNR, 28 anni, di 109 Hollywood Ave., Buffalo, N.Y., è l'Ufficiale Tecnico dello squadrone ed è un ex pilota di caccia con il VF-19. Mentre era a bordo della Lexington gli fu assegnata la Distinguished Flying Cross per aver distrutto tre (3) aerei giapponesi in un giorno il 24 ottobre 1944, due Tojos su Luzon e uno Zeke sul Task Group. Il 25 ottobre 1944 il tenente SCHOCH ha piazzato una bomba da 500 libbre sulla portaerei Giapponese ZUIHO e per questo atto ha ricevuto la Croce della Marina. Ha frequentato la High School di Buffalo, New York e si è iscritto al Virginia Polytechnic Institute dove si è specializzato in Meccanica. Sua moglie Arlene Whelply SCHOCH e il loro figlio di sette mesi, Raymond, vivono a Buffalo, New York.
Recuperato dagli Archivi Nazionali - https://catalog.archives.gov/id/77650058


WARNING
The following information is most probably imprecise, and is included here just because the book
by Grossnick is regarded as an official source distributed by the U.S. Navy.
Raymond Schoch casts doubt about the military rank of his father when he left
the Navy - it should be "Lieutenant" instead of "Lieutenant Commander".
Furthermore, it's proved beyond doubt that Edwin F. Schoch was flying the McDonnell FD-1 Phantom
since 17 October 1947, so it's clear that his FJ-1 flight reported in the list was definitely
not his first jet flight: considering that date, Ed Schoch ranks
as the 232nd instead of 277th American Naval Pilot to have flown under jet propulsion.

Edwin Foresman Schoch
List of early naval jet pilots
Appendix 30 of Grossnick, Roy A. et Al.
«United States Naval Aviation 1910-1995».
Washington: Naval Historical Center, 1997
Recovered from https://www.history.navy.mil/content/dam/nhhc/research/histories/naval-aviation/pdf/app30.pdf
Lieutnant Commander Edwin F. SCHOCH was the 277th U.S. Navy pilot to fly a jet - his
first jet flight occurred on January 29, 1948 at the Naval Air Test Center (NATC) at
NAS Patuxent River, on a North American FJ-1 Fury

ATTENZIONE
Le seguenti informazioni sono probabilmente imprecise, e sono qui incluse solo perché il libro
di Grossnick è considerato una fonte ufficiale distribuita dalla Marina degli Stati Uniti.
Raymond Schoch mette in dubbio il grado militare di suo padre quando lasciò
la Marina - dovrebbe essere "Lieutenant" anziché "Lieutenant Commander".
Inoltre, è dimostrato senza dubbio che Edwin F. Schoch stava pilotando il McDonnell FD-1 Phantom fin
dal 17 ottobre 1947, quindi è chiaro che il suo volo sull'FJ-1
riportato nella lista non era sicuramente il suo primo volo a reazione:
considerando quella data, Ed Schoch si classifica come 232° anziché 277° Pilota
della Marina Americana ad aver volato sotto propulsione a reazione.

Edwin Foresman Schoch
Elenco dei primi piloti di jet della Marina
Appendice 30 di Grossnick, Roy A. et Al.
«United States Naval Aviation 1910-1995». Washington: Naval Historical Center, 1997
Recuperato da https://www.history.navy.mil/content/dam/nhhc/research/histories/naval-aviation/pdf/app30.pdf
Il Capitano di Corvetta Edwin F. SCHOCH è stato il 277° pilota della Marina Statunitense a volare su un jet - il
suo primo volo a getto si è svolto il 29 Gennaio, 1948 al Naval Air Test Center
(NATC) di NAS Patuxent River, su un North American FJ-1 Fury


Beyond the Goblin - Oltre al Goblin

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McDonnell FH-1 Phantom [Image courtesy of the Schoch Collection]

(Comment by Raymond Schoch): «<...>a shot of Ed Schoch at the controls of an FH-1 Phantom in the air. The location is unknown, but probably near the St. Louis production plant of McDonnell. Like a lot of early jets, the Phantom was somewhat underpowered, and if I recall correctly, McDonnell only manufactured about 60 or so before they were replaced by the F2H Banshee on the assembly line.»

(Commento di Raymond Schoch): «<...>una foto di Ed Schoch ai comandi di un FH-1 Phantom in aria. La posizione è sconosciuta, ma probabilmente vicino all'impianto di produzione di St. Louis della McDonnell. Come molti dei primi jet, il Phantom era un po' sottopotenziato e, se ricordo bene, McDonnell ne ha prodotti circa 60 circa prima che fossero sostituiti dall'F2H Banshee sulla catena di montaggio.»

Diploma "Phantom Jockey" [Image courtesy of the Schoch Collection]

(Comment by Raymond Schoch): «I have hanging on a wall in my house a pair of small posters, made up by McDonnell Aircraft, indicating that Ed Schoch was the 10th man to fly the FH-1 Phantom, and the 2nd man to fly the F2H Banshee. My guess is that moving up in the numerical order was an indication of status or promotion in the test pilot group at McDonnell. The signature at the bottom of each poster is that of Jock Sutherland (He claimed Scottish heritage, hence the brogue of the "Banshee Bangster" text.), who was head of flight operations for McDonnell at the time.<...> In both cases, I recall reading or being told, years ago, that the artwork on the posters was done by someone at the Walt Disney Studios, though I have no documentation to support that.»

(Commento di Raymond Schoch): «Ho appeso a una parete di casa mia un paio di piccoli poster, realizzati da McDonnell Aircraft, che indicano che Ed Schoch è stato il decimo uomo a pilotare l'FH-1 Phantom e il secondo uomo a pilotare l'F2H Banshee. La mia ipotesi è che salire nell'ordine numerico fosse un'indicazione dello stato o della promozione nel gruppo pilota di test presso McDonnell. La firma in fondo a ogni poster è quella di Jock Sutherland (rivendicava un'ascendenza scozzese, da cui il testo idiomatico "Banshee Bangster"), che all'epoca era a capo delle operazioni di volo per McDonnell.<...>In entrambi i casi, ricordo di aver letto o sentito, anni fa, che le opere grafiche sui manifesti erano state realizzate da qualcuno dei Walt Disney Studios, sebbene non abbia alcuna documentazione a sostegno di ciò.»

McDonnell FH-1 Phantom [Image courtesy of the Schoch Collection]

(Comment by Raymond Schoch): «<...>a shot I took of an FH-1 at the U.S. Navy Aviation Museum adjacent to NAS Pensacola, FL. This museum piece is without guns, and I don't know if it ever was equipped with them.»

(Commento di Raymond Schoch): «<...>una foto che ho fatto a un FH-1 al Museo dell'Aviazione della Marina degli Stati Uniti adiacente a NAS Pensacola, FL. Questo pezzo da museo è privo di armi e non so se ne sia mai stato equipaggiato.»

Edwin Schoch, Commander Hyland and F2H [Image courtesy of the Schoch Collection]

(Comment by Raymond Schoch): «<...>a photo of my father (left) in "civilian" (i.e., not a flight suit) clothes next to a man identified only as "Commander Hyland." They're standing in front of an F2H Banshee prototype, and behind them is a corner of the McDonnell production plant at Lambert Field (now Lambert International Airport) in St. Louis.»

(Commento di Raymond Schoch): «<...>una foto di mio padre (a sinistra) in abiti "civili" (cioè non in tuta di volo) accanto a un uomo identificato solo come "Comandante Hyland". Sono in piedi davanti a un prototipo di F2H Banshee, e dietro di loro c'è un angolo dello stabilimento di produzione McDonnell a Lambert Field (ora Lambert International Airport) a St. Louis.»

Ed Schoch on a F2H Banshee [Image courtesy of the Schoch Collection]

(Comment by Raymond Schoch): «<...>a shot of Ed Schoch at the controls of an F2H Banshee. Like the Phantom photo, the location is unknown, but likely in the airspace somewhere near Lambert Field and McDonnell's production plant. I'm going to guess that the sizable river in the background is the Mississippi. The wingtip fuel tanks on the Banshee were removable, unlike those of the F9F Panther being produced by Grumman at that time.»

(Commento di Raymond Schoch): «<...>una foto di Ed Schoch ai comandi di una Banshee F2H. Come nella foto del Phantom, la posizione è sconosciuta, ma probabilmente nello spazio aereo vicino a Lambert Field e all'impianto di produzione di McDonnell. Potrei scommettere che il grande fiume sullo sfondo è il Mississippi. I serbatoi di carburante alari del Banshee erano rimovibili, a differenza di quelli dell'F9F Panther prodotto da Grumman in quel periodo.»

[Image courtesy of the Schoch Collection]

(Comment by Raymond Schoch): «I have hanging on a wall in my house a pair of small posters, made up by McDonnell Aircraft, indicating that Ed Schoch was the 10th man to fly the FH-1 Phantom, and the 2nd man to fly the F2H Banshee. My guess is that moving up in the numerical order was an indication of status or promotion in the test pilot group at McDonnell. The signature at the bottom of each poster is that of Jock Sutherland (He claimed Scottish heritage, hence the brogue of the "Banshee Bangster" text.), who was head of flight operations for McDonnell at the time.<...> In both cases, I recall reading or being told, years ago, that the artwork on the posters was done by someone at the Walt Disney Studios, though I have no documentation to support that.»

(Commento di Raymond Schoch): «Ho appeso a una parete di casa mia un paio di piccoli poster, realizzati da McDonnell Aircraft, che indicano che Ed Schoch è stato il decimo uomo a pilotare l'FH-1 Phantom e il secondo uomo a pilotare l'F2H Banshee. La mia ipotesi è che salire nell'ordine numerico fosse un'indicazione dello stato o della promozione nel gruppo pilota di test presso McDonnell. La firma in fondo a ogni poster è quella di Jock Sutherland (rivendicava un'ascendenza scozzese, da cui il testo idiomatico "Banshee Bangster"), che all'epoca era a capo delle operazioni di volo per McDonnell.<...>In entrambi i casi, ricordo di aver letto o sentito, anni fa, che le opere grafiche sui manifesti erano state realizzate da qualcuno dei Walt Disney Studios, sebbene non abbia alcuna documentazione a sostegno di ciò.»

Schoch, Peppler & MacMillan [Image courtesy of the Schoch Collection]

(Comment by Raymond Schoch): «And finally, a "day at the office" photo of test pilot work. Ed Schoch is at left, in the center is a McDonnell engineer named Tom Peppler, who befriended my family for a time after my father was killed. At right is Logan MacMillan, who, in later years, went on to become Chief Test Pilot at McDonnell before retiring. Ed Schoch is holding in his right hand - and Tom Peppler is writing on - the ubiquitous note pad that pilots clipped over their thigh while flying - thus making it handy for taking notes about unusual flight characteristics or other relevant details that might otherwise be forgotten by the time the flight was over. They're standing in front of an early production F2H Banshee, with another Banshee visible in the background to the right of Logan MacMillan, and a third aircraft, mostly hidden, between Peppler and MacMillan.
Banshees were equipped with ejection seats, so one of the interesting things about the photo is that both pilots are "wearing" parachutes, in the style of World War 2. Perhaps early ejection seats simply kicked the pilot out of the plane, and didn't have a parachute - I confess I don't know. I also note the flight suits (including boots) that both Ed and Logan are wearing. I can't tell if they're early "G"-suits or not, but may be just for warmth if they were flying at high altitude in cold weather.»

(Commento di Raymond Schoch): «E infine, una foto di "giornata di ufficio" del lavoro pilota collaudatore. Ed Schoch è a sinistra, al centro c'è un ingegnere McDonnell di nome Tom Peppler, che fece amicizia con la mia famiglia per un po' di tempo dopo la morte di mio padre. A destra c'è Logan MacMillan, che, negli anni successivi, ha continuato fino a diventare Chief Test Pilot presso la McDonnell prima di ritirarsi. Ed Schoch tiene nella mano destra - e Tom Peppler sta scrivendo - l'onnipresente blocco note che i piloti si fissavano sopra la coscia durante il volo - rendendolo così maneggevole per prendere appunti su caratteristiche di volo insolite o altri dettagli rilevanti che altrimenti potrebbero essere dimenticati una volta finito il volo. Stanno davanti a un Banshee F2H di prima produzione, con un'altro Banshee visibile sullo sfondo a destra di Logan MacMillan e un terzo aereo, quasi completamente nascosto, tra Peppler e MacMillan.
I Banshee erano equipaggiati con sedili eiettabili, quindi una delle cose interessanti della foto è che entrambi i piloti "indossano" i paracadute, nello stile della Seconda Guerra Mondiale. Forse i primi seggiolini eiettabili si limitavano a spingere il pilota fuori dall'aereo, e non erano dotati di paracadute - confesso di non saperlo. Noto anche le tute da volo (compresi gli stivali) che indossano sia Ed che Logan. Non so dire se sono tra le prime "tute anti-G" o meno, ma potrebbero essere solo per tenersi caldi se volavano in alta quota con tempo freddo.»



Edwin F. Schoch in the cockpit of the first McDonnell XF-88 Voodoo (Bu. No. 46-525).
Date unclear, the test program at Muroc/Edwards AFB took most of 1949 and the first
half of 1950, before the fly-off Penetrator Fighter Competition held on 29 June
and 7 July 1950, that the XF-88A won against the Lockheed XF-90 and the North American
YF-93A, even though ultimately no penetration fighter was procured by the Air Force.
[Photo courtesy of the Schoch Collection]
Edwin F. Schoch nel cockpit del primo McDonnell XF-88 Voodoo (Bu. No. 46-525).
Data non chiara, il programma di test a Muroc/Edwards AFB ha preso gran parte del 1949 e
la prima metà del 1950, prima della competizione "fly-off" Penetration Fighter
svoltasi il 29 Giugno e il 7 Luglio 1950, che l'XF-88A ha vinto contro il Lockheed XF-90
e il North American YF-93A, anche se in definitiva nessun "caccia da penetrazione" fu
acquisito dall'Air Force. [Photo courtesy of the Schoch Collection]



The role of Ed Schoch in the flight tests of the first McDonnell XF-88 Voodoo (Bu. No. 46-525) is testified by this telegram, received on 8 November 1949.
Mr. Mac himself hints at Ed's "fifth marriage" with the ground, after the four successful landings with the Goblin.
Several sources (including the monograph by Steve Pace, Air Force Legends Number 205) report an accident to the XF-88 occurred
at Edwards around the same date, but give no details.[Photo courtesy of the Schoch Collection]
Il ruolo di Ed Schoch nei test del primo McDonnell XF-88 Voodoo (Bu. No. 46-525) è testimoniato da questo telegramma, ricevuto l'8 Novembre 1949.
È lo stesso Mr. Mac ad accennare al "quinto matrimonio" di Ed con il suolo, dopo i quattro atterraggi riusciti con il Goblin.
Diverse fonti (tra cui la monografia di Steve Pace, Air Force Legends Number 205) riferiscono di un incidente all'XF-88 occorso
a Edwards attorno alla stessa data, ma non forniscono dettagli. [Photo courtesy of the Schoch Collection]



Edwin F. Schoch at 34 years of age, in 1951. [Photo courtesy of the Schoch Collection]
Edwin F. Schoch a 34 anni di età, nel 1951. [Photo courtesy of the Schoch Collection]


Biographical data from The La Crosse Tribune - La Crosse, Wisconsin - 14 Sep 1951, Fri - Page 12
(Comment by Raymond Schoch) «<...>The description in the newspaper story of the human arm
hanging out of the blazing cockpit is a detail I've not encountered before,
and might not be true. McDonnell and US Navy sources say there
were no nearby witnesses - the closest was a mile or more away - so
it seems doubtful to me that anyone would have been able - in that
tiny fraction of a second - to recognize a man's arm hanging out of a cockpit.»

Elsberry, Mo. - A navy jet Banshee fighter plane crashed and burned near here Friday(*), killing its pilot - tentatively identified as Edwin Schoch, 35 of St. Louis.
McDonnell Aircraft Corp. of St. Louis said Schoch, a test pilot, was flying in the Elsberry area Friday morning and he is presumed to have been involved in the mishap.
Serial numbers of the plane check with those of Schoch's craft, a company spokesman said. McDonnell manufactures Banshees.
Schoch was a navy fighter pilot in the Pacific in World war II and had four Jap planes to his credit. He was married and the father of four children ranging in age from one to seven.
The plane crashed in a wooded area on the farm of J.K. Waters, about seven miles southwest of Elsberry.
A rural mail carrier, Johnny W. Mays, said the plane "blew up in the air" before it plummeted to earth at about 10:05 a.m. He reported that the wreckage was strewn over a wide area.
Another witness said he saw a man's arm dangling from the blazing cockpit.
Elsberry is about 60 miles northwest of St. Louis.
(*) The newspaper came out on Friday 14 September 1951, and refers to the previous day, Thursday 13 September.

Dati biografici da The La Crosse Tribune - La Crosse, Wisconsin - 14 Settembre 1951, Ven - Pagina 12
(Commento di Raymond Schoch) «<...>La descrizione nel racconto del giornale di un braccio umano
penzolante dal cockpit in fiamme è un dettaglio che non ho incontrato
prima, e potrebbe non essere vero. Sorgenti di informazioni della
McDonnell e della US Navy dicono che non c'erano testimoni
nelle vicinanze - il più vicino si trovava a un miglio o più - così
mi sembra improbabile che qualcuno - in quella piccola frazione di secondo - abbia
potuto riconoscere un braccio umano penzolante dal cockpit. »

Elsberry, Mo. - Un aereo a reazione da caccia Banshee della marina si è schiantato e bruciato qui vicino Venerdì(*), uccidendo il suo pilota - provvisoriamente identificato come Edwin Schoch, 35 anni, di St. Louis.
La McDonnell Aircraft Corp. di St. Louis ha detto che Schoch, un pilota collaudatore, stava volando nell'area di Elsberry Venerdì mattina e si presume sia stato coinvolto nell'incidente.
I numeri di serie dell'aereo corrispondono con quelli del velivolo di Schoch, ha detto un portavoce della compagnia. La McDonnell produce i Banshee.
Schoch è stato pilota da combattimento della Marina nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale e aveva al suo attivo quattro aerei giapponesi. Era sposato e padre di quattro figli di età compresa tra uno e sette anni.
L'aereo si è schiantato in una zona boscosa nella fattoria di J.K. Waters, a circa sette miglia a sud-ovest di Elsberry.
Un corriere della posta rurale, Johnny W. Mays, ha detto che l'aereo "è esploso in aria" prima di precipitare al suolo verso le 10:05 circa. Ha riferito che il relitto era sparso su una vasta area.
Un altro testimone ha detto di aver visto il braccio di un uomo penzolare dall'abitacolo in fiamme.
Elsberry si trova a circa 60 miglia a nord-ovest di St. Louis.
(*) Il giornale è uscito Venerdì 14 Settembre 1951, e si riferisce al giorno precedente, Giovedì 13 Settembre.